27 dicembre 2006

Avanti pop(e)!

Il compagno Uàlter "Ego" Veltroni, in questo giorni accusato di neopaganesimo dall'udc locale (sì, stiamo a questi livelli), ha intitolato dal 23 dicembre la stazione Termini a Giovanni Paolo II, con annessa cerimonia ed annesso Ruini. L'aveva detto all'epoca, l'ha fatto. La stazione si continuerà però a chiamare semplicemente Termini (la pax veltroniana è estremamente contraddittoria).

Se Ratzinger si sbriga c'è bello e pronto lo stadio Olimpico...

20 dicembre 2006

in qualche angolo dell'universo

Siccome era passato addirittura quasi un mese dall'ultimo blog aperto (Le Blogezie di Prostadamus, NdT), ho pensato di aprirne un altro... congelandone nel contempo il predecessore: "photoniKBlog" ha ceduto il passo a "in qualche angolo dell'universo".

PhotoniKBlog era strutturato in modo da enfatizzare non solo la fotografia, l'immagine, ma anche il come essa fosse stata realizza. Infatti, a corredo di ogni immagine, era presente un testo che spiegava gli accorgimenti tecnici (durante lo scatto o nell'elaborazione al computer) e la situazione contingente durante la realizzazione dello scatto. Spesso erano inseriti aneddoti o considerazioni di varia natura.

In questo nuovo photoblog, invece, il messaggio è veicolato sopratutto dall’immagine, a cui è affidato il maggior dello spazio della pagina. Il resto delle informazioni sono il titolo, la data di pubblicazione, i tag e gli exif. Questi ultime due classi di informazioni sono quelle che hanno sostituito il testo che accompagnava le foto nel mio precedente photoblog. Nei tag infatti inerisco informazioni riguardanti il luogo, il soggetto fotografato e gli eventuali effetti grafici applicati. Negli exif, invece, saranno riportate automaticamente le informazioni tecniche di ogni fotografia, così come impresse sul file originale dalla fotocamera digitale usata.

Spero che questo nuovo (per me) concept di photoblog sia gradito a tutti i visitatori. Buona visione!

18 dicembre 2006

Chiesa 1.5 ©

UPDATE(anzi pre-date): la software-house Vaticano™ ha deciso di togliere dal mercato liturgico il suo prodotto, Messa 2.0©, che venne rilasciato nel lontano 1962 in occasione del Concilio Vaticano II tenutosi a Roma (un evento simile ai periodici Macworld expo di S.Francisco od alle presentazioni di Steve Jobs).

La religion-house di Via della Conciliazione non immetterà nel mercato una nuova versione del software, ma distribuirà una via di mezzo fra la versione 2.0 (in italiano e semi-pseudo-democratica) e la 1.0 (in latino, ed indove fra le altre cose il giorno di pasqua si attiva il plugin "preghiera per gli ebrei deicidi"). Messa 1.5© prevede infatti che "il calice della nuova alleanza" non sia più versato per tutti, ma solo per molti; fra tre anni non potremo più tutti brindare, ed inebriarci, col sangue di Cristo, ma sarà privilegio solo degli utenti registrati, previo inserimento di username e password ricevuti al battesimo e che poi si dovranno rinnovare periodicamente tramite altri software quali Comunione 1.3©, Cresima 3.2©, Pregiudizi sugli omosessuali 7.5©, Repressione sessuale 9.2©, Estrema Unzione 0.9©. Per noi utenti normali ci sarà solo la versione free, che prevede taaanta ingerenza e, a meno di qualche keygen o crack, sempre meno possibilità di redenzione. Evviva!

16 dicembre 2006

Ma ndo' vivo?

il mio amico Luca:« Nel tuo quartiere ci sono tanti suv, jeep e jeepponi che sembra di essere in Iraq».

10 dicembre 2006

Chi è (era) quello vestito di bianco vicino a...

Milton Friedman è morto, Pinochet è morto*, ed anche Henry Kissinger non si sente molto bene (spero).

*e guardate nel link chi mai se ne dispiace!

26 novembre 2006

Schopenhauer, Heidegger, Jolley: un'Eterna Ciambella Brillante

Schopenhauer aprì il suo Il mondo come volontà e rappresentazione sostenendo che l'inizio della sapienza filosofica sta nel riconoscere che il mondo è rappresentazione ovvero che tutto ciò che conosco è all'interno della mia testa.
Egli sa con chiara certezza di non conoscere né sole né terra, ma soltanto un occhio che vede un sole, e una mano che sente il contatto d'una terra.

Tutto ciò che posso derivare dalla conoscenza del mondo è creato da congetture, postulati, inferenze e roba simile. Insomma ancora dentro la mia testa.

Heidegger, invece, nel suo Che cosa significa pensare? ci presenta l'esempio dell'albero in fiore:
Noi stiamo [...] davanti ad un albero in fiore, e l'albero sta davanti a noi. L'albero e noi ci presentiamo a vicenda, l'albero stando lì e noi di fronte ad esso. Noi e l'albero siamo in quanto siamo posti in relazione l'uno per l'altro e l'uno dall'altro. In questa presentazione non si tratta quindi di rappresentazioni che ci ronzano nella testa.

Jolley nel suo Che cosa significa pensare secondo Bart (da cui questo articolo ha preso spunto) sostiene, al riguardo, che Heidegger personifichi l'albero in fiore: "Sia noi sia l'albero abbiamo facce: l'albero ci sta di fronte e noi stiamo faccia a faccia con lui; ognuno dei due sta di fronte a l'altro." e aggiunge "Heidegger personifica l'albero in modo da depersonalizzarlo. Vale a dire, lo personifica per rimarcare che l'albero è davvero davanti a noi, e separato da noi. L'albero non è una nostra rappresentazione."

Schopenhauer fa nostro l'albero, lo personalizza, Heidegger lo fa altro, altro da noi, lo personifica. Ed è molto più semplice e rassicurante rendere l'albero nostro, rendere il mondo una nostra rappresentazione piuttosto che ammettere che esiste davvero qualcosa là fuori, di estraneo ma sopratutto di autonomo e magari realmente incontrollabile.

Se avesse ragione Schopenhauer, la comprensione del mondo si ridurrebbe ad una comprensione di noi stessi e quindi, una volta che una persona abbia compreso pienamente se stesso comprenderebbe spontaneamente tutto il resto (che è sua rappresentazione e nient'altro).

Ma sorge questa cosiderazione: nelle relazioni umane esistono precisi codici di comunicazione, linguaggi convenzionali affinati nei secoli che dovrebbero fornire gli strumenti per trasmettere con certezza e precisione ciò che è dentro la mia testa fino a giungere la testa di qualcun altro. Ma il destinatario del messaggio è solo una rappresentazione o è davvero là fuori? Il non capirsi, l'incomprensione che spesso può verificarsi fra due persone, è forse la prova che siamo due persone diverse, distinte?

E allora ci si rende conto che non si può depersonalizzare se stessi, cioè portare la nostra testa fuori dalla nostra testa. Ogni persona, in un dialogo con un'altra, rimane un se stesso visto da se stessi, e non può quindi spontaneamente capire l'altro dialogante.

Sarebbe dunque un ottimo, ma tremendo, proposito quello di rifiutare la tesi di Schopenhauer ed ammettere che gli altri sono diversi e distinti da me, di modo che li possa personificare. E quindi non cercherei più di capire solo la mia testa per capire tutto il resto, ma mi sforzerei, per quanto possa essere difficile, di capire anche l'altro (che esiste davvero).

Infine non posso non citare un brevissimo dialogo fra altri due dei più grandi filosofi dell'era moderna, che probabilmente avevano già capito tutto:
Bart: Che cos'è la mente? E' solo un sistema di impulsi? O è qualcosa di tangibile?
Homer: Cos'è la mente? Non materia. Cosa fa la materia? Non mente. Dehihihohoh!

25 novembre 2006

Difendiamo Mediaset (Che? Davvero? Boh, dipende)

In realtà da difendere sarebbe Italia 1 che, come riporta Tvblog, è stata multata per i Griffin. La "sentenza" dell'Agcom (Autorità per le Garanzie sulle Comunicazioni) parla del fatto che il cartone andava prima in onda alle due e mezza, orario per i pupi (e fin qui si può anche in a parte concordare, ma la multa è ben lungi), e che è un programma per adulti (e pure qui... forse); l'assurda multa è poi motivata dal fatto che questo cartone è "caratterizzato dall'uso di espressioni volgari e di turpiloquio".

Sì, lo so, il tutto è abbastanza ovvio, perbenismo sibilante e strisciante, e quindi evitiamo di cogliere la facile mela proibita della indignazione, del "ma voi avete visto..." e citare le buone domeniche televisive, i sabati postali, ed i pomeriggi rimorchioni, sempre targati mediaset.

E allora se mi devo arrabbiare (già fatto in realtà), mi arrabbio per un'altra questione che emerge dalla vicenda, che non smonta l'equazione implicita cartoni=roba_da_bambini da cui dipendeva l'orario; in parte la multa sembra criticarla, ma trasformandosi in una forma di censura, la rafforza; è proprio perchè i cartoni sono roba da bimbi che il "turpiloquio" (ma perché la censura è sempre così ridicola?) no buono, anzi cattivo cattivo; la "volgarità" è qui letta dall'Autorità (in ogni senso) solo nella sua versione formalista pseudo-pedagogica, immediatamente riconoscibili (le parolacce!!), le altre immondizie non sono nemmeno considerate, è il pupo che qui interessa, non la sua educazione, ma la sua purezza che noi vorremmo tanto proiettare su i teneri bimbini, un pupo-centrismo che assorbe anche gli adulti. Mi ricordo che dopo l'ennesima becera rissa televisiva, uno dei protagonisti si scusò "con le mamme ed i bambini che ci guardano il pomeriggio". Le mamme!, qui perbenismo paternalista e maschilismo vincono alla grande.

Insomma riformulo -anche per dimostrare che non mi schiero con Italia 1 dato che mi fornisce la mia dose settimanale del Dottor House: non difendiamo nè Italia 1 che propaga questa stupida concezione dell'animazione con Simpsons e Griffin ad orari ridicoli, nè la censura che fa la medesima cosa, per di più con istinti purificatori.

Difendiamo i cartoni come linguaggio narrativo, i Griffin, i Simpsons, American Dad (se mai arriverà qui), Southpark (che da noi non si sa che fine ha fatto), Miyazaki e tanta altra bella roba (perchè l'unica equazione che accetto è quella fra cartoni e droga).

23 novembre 2006

Le Blogezie di Prostadamus

Te nu jur a surrealìti, li castrattìliti,
li hyperiòli, a'haulìsti, ted altriò
is guestionnà "ke goal iear el notros passeggiàliti
fi al realitisciò?"

Di cosa starà parlando il famoso veggente quattrocentesco noto come Prostadamus che ha vergato questa mirabolante Profezia estrinsecata nella forma di una quartina in rima alternata? Se non riuscite a tradurlo, ma anche se ci riuscite e volete controllare l'esattezza della traduzione, ma pure per qualsiasi altra ragione voleste sprecare un click... visitate Le Blogezie di Prostadamus! Avrete la risposta a questo enigma e tante altre risposte... a domande che di cui l'ignoto stesso ne disconoscerebbe la paternità (ma che cacchio vuol dì?)!

14 novembre 2006

Stampa Progressista!

Ieri sera, ma per problemi di blogger lo posto ora, ha campeggiato questo lancio sul sito di repubblica, con cotanta orrorifica foto con il cannone da stereotipo (mi sembra traslare l'effetto "fumi dell'alcool"). Vabbè

09 novembre 2006

Sopratutto il ceto medio, ma anche Bollani non scherza

Questo è bello perché è preparato con cura.

http://www.youtube.com/watch?v=FTtAKqIYKr4

Ma questo è ancora più bello, anche, ma diciamo pure sopratutto, se è improvvisato.





In ordine sparso: Stefano Bollani, Stefano Belisari (in arte Elio), Irene Grandi, e poi ovviamente Maurizio Crozza e Carla Signoris.
Per il chi siamo OK, per il quando chiedere a francesco.

01 novembre 2006

Enduring fetecchia???

Mica ho capito, ma l'esercito a Napoli lo mandiamo per esportare la democrazia?

perchè magari si potrebbe prima evitare che la magistratura operi in condizioni di bancarotta, come denuncia ieri sul corrierone il procuratore Paolo Mancuso,

o che gli ufficiali giudiziari siano
"obbligati in questa stanza come le bestie, come potete vedere ci piove anche addosso e oltre alla neve che cade in montagna ci abbiamo noi qua la neve nostra. Calcinacci che cadono..."
come mostrava un'inchiesta di Report di un paio d'anni fa.

vabbè, sì, poi ci sarebbero anche interventi di natura sociale..

Ma effettivamente, volete mettere il momento in cui i carrarmati entreranno in piazza Plebiscito, abbatteranno la statua del dittatore locale (a proposito, chi è?), e poi tutte quelle belle puntate di Bruno Vespa, con il suo programma speciale che si chiamerà Vascio 'a Vascio, con le mappe di Napoli e provincia su cui si muoveranno le pedine, ed i generali come direttori d'orchestra ci indicheranno le varie mosse, e poi ancora le inviate (tutte donne) che si collegheranno ai tg con la pashmina in bella evidenza...

che bello! mi sono convinto da solo, evviva Enduring Fetecchia

28 ottobre 2006

Freud Provato

E poi c'è chi dice che la politica non serve a niente. Qualunquisti, beceroni ignoranti, demistificatori, comunisti !!! (scusate, m'ero immedesimato nella vulgata urlatrice)

Invece ecco che due, dico due, politici apportano un contributo fondamentale all'umanità tutta ed in particolare alla scienza. Non ci credete? beh, leggete queste due dichiarazioni a proposito dell'affaire Luxuria riguardo l'uso del bagno delle donne da parte dell'onorevole di rifondazione.

Elisabetta Gardini
(portavoce di Forza Italia, sì, davvero): "Si faccia tagliare il pisello. Se lo tagli e allora venga pure nel bagno delle donne. Perché non lo fa? Ta-glia-te-looooo!"

Luca Volonté (qualcosa all'interno dell'Udc): "Per quanto mi riguarda, i generi sono due: maschile e femminile", se esistono altri generi "noi comunque li contrasteremo". I questori della camera, secondo il volonteroso Volontè ogni mattina "dovranno verificare personalmente i sentimenti, gli appetiti ed i desideri dei singoli deputati".

Beh, direi che finalmente abbiamo prove conclusive per le due teorie complementari di Freud, quella dell'invidia femminile del pene e dell'ansia maschile di castrazione; quindi da freudiano convinto non posso che ringraziare la cavia A (detta Elisabetta Gardini) e la cavia B (detta Luca Volonté). Un altro grande giorno per l'umanità, la scienza e stavolta addirittura anche per la politica.

ah, dimenticavo, visto che nella scienza si citano le fonti, le due dichiarazioni sono prese da qui e qua

Cosa mi passa per la testa portandola a passeggio

Passeggiando, ieri mattina, ho incrociato una suora. In quel momento, l'ispirazione:

Ave Maria de Filippi, piena di Audience,
Maurizio Costanzo è con te...

Come continuereste?

19 ottobre 2006

Cocco mio

Nella puntata di ieri del reality L'isola dei famosi Massimo Ceccherini è stato espulso dal programma per aver bestemmiato in diretta. Oggi Macchianera riporta un post molto divertente, dal titolo Cocco Dio, che vi invito a scoprire per conto vostro. Una sola perplessità: alla fine della baruffa che ha portato il toscanaccio a pronunciare l'irripetibile bestemmia, la Ventura (visibilmente imbarazzata, poverina!) ha pronunciato un sonoro "Dio mio". Ora mi chiedo: quale sarà la punizione dei vertici di Rai due per la vana invocazione di Nostro Signore?

Se non i colori

E' o non è un blog multi-tizichescrivono? Bene.
Allora un bel colore per associare con un colpo d'occhio l'autore e il suo post è proprio quello che ci vuole. O almeno lo spero.

Ho così creato il MAH: MultiAuthor Hack che permette, come già potete vedere, di cambiare lo sfondo del post a seconda di chi l'ha scritto.

I colori sono stati assegnati arbitraramente dall'autore dell'hack, cioè io, ma posso facilmente cambiarli. E' sufficiente richiedere nuovi e diversi colori scrivendo un commento a questo post. Tenete solo presente che il colore dev'essere molto chiaro e non troppo simile a quello di un'altro blogger. Se necessario posterò una serie di colori alternativi.

[AGGIORNAMENTO]: E' nato MAH 2, l'evoluzione che permette ora una corretta visualizzazione dei colori su IE, FireFox e Opera. Manca da verificare Safari.

Military Commissions Act of 2006

Riporto integralmente il comunicato diffuso dall’Associazione Statunitensi per la pace e la giustizia a seguito della firma, avvenuta il 17 ottobre 2006, del Military Commissions Act of 2006.

Avviso per i viaggiatori diretti verso gli Stati Uniti


Per noi cittadini statunitensi, il giorno 17 ottobre 2006 verrà ricordato come un giorno nero nella storia del nostro paese, il giorno in cui il presidente George W. Bush ha firmato il Military Commissions Act of 2006. Questa nuova legge, autorizzata dal Congresso (altro giorno nero…), conferisce poteri senza precedenti al presidente per imprigionare chiunque egli dovesse ritenere un “combattente nemico illegale” e processarlo attraverso commissioni militari.

In conseguenza di questa legge, ci si chiede se il Ministero degli Esteri italiano ha in programma di diramare un avviso per i cittadini italiani che intendono recarsi negli Stati Uniti. Tale avviso dovrebbe spiegare che la nuova legge lascia al presidente decidere, secondo una definizione vaga ed ambigua, chi è un “combattente nemico illegale”. Questa definizione comprende non solo chi si è impegnato in atti ostili contro gli Stati Uniti o i suoi co-belligeranti, ma anche chi intenzionalmente e materialmente sostiene tali ostilità. Le prove al riguardo non devono essere r
ese pubbliche.

L’avviso dovrebbe sottolineare che i cittadini non statunitensi definiti come “combattenti nemici illegali” potrebbero essere arrestati, anche senza capi d’accusa, e imprigionati a tempo indeterminato. La nuova legge, infatti, elimina il diritto all’habeas corpus, ossia il diritto di contestare i motivi della propria detenzione davanti a un tribunale civile.

Secondo i termini di questa legge, se e quando il detenuto viene processato ciò sarà attraverso una commissione militare istituita dal Ministro della Difesa o da altro ufficiale militare e sarà composta di giudici e avvocati militari. Il detenuto non godrà delle protezioni legali riconosciute come fondamentali nei paesi civili. Può non essere informato delle prove contro di sé e sono ammissibili anche le prove ottenute con metodi ritenuti equivalenti alla tortura. Le “tecniche di interrogatorio” applicabili verranno decise da Bush e non saranno rese pubbliche. Inoltre, la possibilità di ricorrere in appello è stata quasi del tutto eliminata, e gli appelli che si basano sulle Convenzioni di Ginevra verranno respinti.

Infine, l’avviso dovrebbe ricordare ai viaggiatori che nel gennaio del 2006 la Kellogg, Brown & Root, filiale del gruppo Halliburton, ha vinto un contratto per 385 milioni di dollari per costruire negli Stati Uniti centri di detenzione, le cui località non sono state rivelate, da utilizzare, come si legge in un comunicato stampa della KBR, per “lo sviluppo rapido di nuovi programmi”.

Stephanie Westbrook
Statunitensi per la pace e la giustizia – Roma

10 ottobre 2006

Marco dove vai?



Marco dove vai
si fa notte nel cielo
dove dormirai.

Marco dove vai
sempre in giro
a cercare per le strade
Marco dove vai

Neppure tu
sai più perchè
ma canti

Marco chi sei tu
un vestito diverso
non ti cambierà.
Marco chi sei tu
perchè hai coperto col berretto rosso
il grigio che c'è in te
e non sai più
perchè lo fai
e ridi.

Marco come stai
le tue bugie
poi le pagherai.
Marco come stai
cosa salvi dei momenti colorati che tu chiami politica?
Marco come stai
nemmeno tu
sai dirlo ormai
ma ridi

(Musica di Lucio Dalla, testo di Dalla, Bardotti, Reverberi e Me)

06 ottobre 2006

Abbasso i crumiri


Oggi i giornalisti scioperano, gli autoferrotranvieri pure, ed anch'io non è che mi stia dando tanto da fare

04 ottobre 2006

Libero for dummies


So per certo che questo mi varrà il premio no-bell per la Senonlarealtite. Andate assolutamente qui:

http://hatingline.splinder.com/post/7835279



"Gli immigrati ne hanno fatta un'altra delle loro, ora stanno cercando consensi per promuovere una iniziativa di integrazione socio-culturale, in conbutta con gli omosessuali con a capo il Parlamentare Finocchio, come satiricamente e con tagliente ironia e' stato definito da Onorevoli Leghisti, apprendiamo anche che gli immigrati vorrebbero il paese in mano ai talebani o al loro amico Saddam, qui in redazione abbiamo gia' proceduto a rasare a zero le nostre figlie e a somministrare loro ormoni per trasformare la loro voce e farla diventare maschile, non le faremo toccare da questa gente. Conveniente comportarsi cosi' quando si e' dei signorotti in cashmere con la terza casa e un veliero equosolidale gestito da marinai portoghesi cassaintegrati, ma da gli immigrati non ci si puo' aspettare altro. Tutto questo non fa altro che ricordarci la pericolosita' di un paese in mano a gli immigrati. Filosofie terzomondiste che non farebbero altro che condannare il paese a ideologie sconfitte dalla storia in tutto il mondo, ma che evidentemente gli immigrati non sono ancora stanchi di sostenere. Complimenti."

E' chiaro che il Libero non è un abitante della Liberia...

26 settembre 2006

Più buono di Veltroni: Tutti i Simpsons per voi

Allora, eravamo io, Frakoviak, Benjamin, Galalao Galalei... che ci contendevamo il titolo ed annesse fascia, corona, lacrime e strilli degli altri concorrenti, di "più buono di Veltroni"...

ma stavolta ho vinto io, vi segnalo 3 link che mi varrano il titolo

tutti i Simpsons, dico tutti, disponibili online, qui, cliccate la stagione -anche la 18esima che in Usa è ora in programmazione- scegliete l'episodio e lo vedete subito!!!

e già che ci siamo, idem per South Park e Futurama

cosa, come dite??
l'aveva già postato il grande giavasan ed i suoi prodi commentatori??

vabbè, se lo dite voi

che poi, a dirla tutta, volendo, con un'estensione apposita di firefox di cui qui avevo parlato, secondo me c'è pure modo di scaricarli, vi farò sapere

e fate i bravi ragazzi e gentilmente ringraziate, che "lui" vi dà la festa del cinema mentre questo blog realizza i vostri sogni, quando vorrete i Simpsons saranno sempre con voi

p.s. fra una settimana in un unico sito ci saranno i link a tutte le puntate di tutte e tre le serie, con in più I Griffin (Family Guy) ed altro

21 settembre 2006

Vabbè, io lo dico

Ok, è vero, bisogna dirlo, i miliardari non sono come noi.
Sì, son d'accordo, che la politica agli e degli imprenditori (miliardari!!!) se l'inventata quel cosetto lì senza capelli
E poi son padroni e padroni restano
Che mica conoscono le esigenze di noi comuni mortali, e poi ci sono ...le crune degli aghi, strette, troppo strette
e poi volete mette 'na bella porchetta rispetto a quei loro ambienti scì scì?

Però (sì, alla fine ci arrivo al però) a me sto Soru, mr.tiscali, fra tasse sui riccastri che invadono e sbranano la Sardegna, l'aver mandato via gli americani dalla Maddalena ed affermazioni del genere di quella qui sotto, inizia proprio a piacermi
CSF: Quando Vittorio Emanuele, in una telefonata intercettata, ha detto che i sardi puzzano, come ritorsione il comune di Nuoro ha cancellato la sua famiglia dalla toponomastica.

Renato Soru: «Credo che l’abbiano fatto anche altri comuni. Una cosa che personalmente apprezzo. Si poteva fare anche prima. Ma non penso che dobbiamo perdere tempo dietro alle vicende di questa persona. Prima non poteva entrare in Italia. Adesso non può uscire. Splendido. È un’immagine letteraria».

Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti

p.s. Nuoro, si legge Nùoro, no così, tanto per non farvi fare brutta figura se un giorno incontraste quest'unico miliardario buono

17 settembre 2006

A Sud

Solo poche righe per denunciare l’attacco di cui, negli ultimi giorni, è stata oggetto A Sud, associazione da tempo impegnata in un lavoro di supporto delle comunità indigene e dei movimenti popolari dell’America Latina. Nei primi di settembre, infatti, il sito di A Sud è stato totalmente bloccato. Gli hacker hanno cancellato tutte le cartelle del sistema e hanno rubato l’intero elenco dei contatti dalla mailing list.

La redazione di A Sud è attualmente impegnata nel lavoro di ripristino del proprio sito. Ma il contesto in cui i volontari di questo collettivo continuano a lavorare resta preoccupante. L’attacco informatico, infatti, è solo l’ultimo episodio di una serie di intimidazioni di cui A Sud è stata oggetto. Poche settimane fa infatti la sede dell’associazione è stata scassinata da ignoti. Nulla vieta dunque di pensare di essere di fronte a una serie di atti senza dubbio finalizzati a intralciare i lavoro dei volontari del collettivo A Sud.

La gravità di questi attacchi risulta addirittura maggiore se si considera che nei prossimi tempi A Sud prenderà parte con un suo rappresentante ad un’importante missione internazionale organizzata dall’ONIC (Organización Nacional Indígena de Colombia), finalizzata a denunciare il genocidio in corso di 18 popoli indigeni in Colombia.

Per informazioni e contatti in Italia: 3463501753 - associazione.asud@gmail.com

Per contatti con A Sud in Colombia: 005713133206705

12 settembre 2006

After-hours e rovelli

La prima Notte Bianca priva di catastrofi varie (dai black out agli acquazzoni le edizioni degli ultimi tre anni non sono state delle più fortunate) è stata anche quella cui per la prima volta ho partecipato per intero, in un debilitante after-hours terminato alle dieci del mattino nella geniale idea di una gita a Formia in macchina. Con questo non voglio certo arrogarmi il titolo di portafortuna dell'iniziativa. Semplicemente mi trovavo a riflettere sul fatto che spesso, nel contesto di questi avvenimenti di massa, mi trovo diviso tra diversi stati d'animo.

Da un lato, infatti, il desiderio di prendere con leggerezza una serata che alla fine dei conti si potrebbe considerare simile a tante altre. Dall'altro la consapevolezza che in verità di "simile" non c'è assolutamente nulla: pressione mediatica e sociale (del tipo feste comandate quali capodanno, pasquetta, natale and so on), sensazione di regressione alla massa ed estraneità generalizzata alla fine mi rendono inevitabilmente nervoso e scostante. Poi di fronte a certi spettacoli con un preciso indirizzo ideologico (chiaramente di sinistra), mi viene spesso la sensazione che il tutto si risolva in un grande momento di autocompiacimento (o peggio addirittura di mera autoconsolazione) che non ha alcun risvolto immediato sul piano dell'azione. E' questo il motivo per cui alla fine la politica buonista del caro Walter non mi soddisfa: perché essendo convinto della necessità di interventi trasversali e multidirezionali per la soluzione di situazioni complesse, non riesco a confidare nella validità dei soli due principi veltroniani, vale a dire cultura e solidarietà.

Ma alla fine, in un modo o nell'altro, mi sono lasciato tracinare nel capolavoro di questa espressione politica che è appunto la Notte Bianca. E strascicando i piedi (e non solo in senso metaforico) sono pure riuscito ad arrivare al concerto di Vinicio Capossela in programma al Pincio alle sei del mattino. E alla fine, non in un modo o nell'altro ma in maniera decisamente precisa, ho trovato di che rallegrarmi e, perché no, consolarmi (ma in una dinamica strettamente individuale, ci mancherebbe). Non starò qui adesso a descrivere il concerto o a sprecare incensi per quello che è sicuramente uno dei migliori artisti italiani, sicuramente il più interessante per il suo sfacciato eclettismo (vero "gladiatore del palco", direbbe sicuramente un qualche giornalista del Tg2). Più che altro, come è poi natura stessa del supporto su cui scrivo in questo momento, mi voglio concedere semplicemente di lasciare una breve traccia - forse appena accennata - della sensazione di piacere e di leggerezza che ho provato alla fine di una notte di arrovellamenti.

11 settembre 2006

Stime Statistiche Calcistiche

Come molti di voi sapranno, la Juventus è stata retrocessa d'ufficio in Serie B con 17 punti di penalizzazione. Riuscirà a tornare subito in Serie A? Una persona normale risponderebbe "aspettiamo e vediamo", io invece ho preso le classifiche di serie A e B della scorsa stagione da wikipedia e ho fatto qualche conto.
Se vi interessa, continua qui.

Nassirya Beguine

innanzitutto mea culpa perchè il brano di cui qui sotto, che ora so intitolarsi "Eravamo in 19", non è una rhumba, ma una beguine, seppur moderata (!!!), come scoperto oggi grazie all'amabile Canale Italia che provava a vendermene la cassetta.

e mi devo rimangiare anche quanto detto nel post precedente, la rete non ha pudore, ecco infatti il testo completo nonchè un comodo estratto audio di questo obbrobrio della Orchestra Bagutti.

l'unica pseudo-consolazione è che, come iniziavo a temere, non era stata una mia allucinazione

Io avevo cieli azzurri
Nello sguardo e dentro al cuore
Con i sogni dei vent’anni
E il tuo sincero amore
Quel giorno son partito

In divisa da soldato
Con la fiamma e il tricolore
Ma non sono più tornato

Eravamo in 19
tutti quanti a Nassiriya

Per difendere la pace
E portar democrazia...


vabbè, dopo la rima Nassirya-democrazia direi che basta, e per favore non chiedetemi perchè continuo a guardare Canale Italia

08 settembre 2006

Nassirya Rhumba

e insomma, ero lì, un'oretta fa, seduto un po' spaparanzato sul divano, ipnoidiotizzato nel guardare i video di liscio ed affini sul nordista Canale Italia, pensando alla variegata "poliformia" de sto mondo, fra urban-chic, provincie denuclearizzate, fine de "la storia" ed inizio de "le storie" a ritmo di lambada e polenta, con dinanzi agli occhi tizi che sembravano la presa in giro di Olmo ovvero Fabio de Luigi versione Mai Dire Gol

beh in mezzo a questo flusso, parte l'ennesima canzone strappacuore, pseudo belcantata, tento di decifrare il testo fra le grida di vecchiette urlanti, e parla di un giovane di venti anni, che parte, non capisco bene per dove, con la fiamma (?) ed il tricolore(!!), anzi erano in 19 (...),
e non son tornati

insomma, era un'amabile canzone su Nassiriya, cantata con uno sguardo di felicità e piacioneria dal giovin cantore che faceva sinceramente ribrezzo,

...e poi, a metà o giù di lì, STOP
schermonero
telepromozione

ho provato a gugolare quel che ricordavo del testo per scoprirne l'autore, ma nisba, forse anche la rete ha del pudore

06 luglio 2006

Il manifesto ha bisogno di noi - Noi abbiamo bisogno del manifesto

Da oggi fino al 10 agosto il manifesto uscirà il giovedì a 5 euro. La crisi che attraversa è nera -tinta che mal si addice al giornale-: 638.894 euro; ne va della stessa sopravvivenza di questa "voce fuori dal coro" (è così che si dice, no?).
Insomma, uno dei pochi monstri dell'informazione italiana, questo coro di più e più voci dibattenti, ragionanti e provocatorie deve sopravvivere. Sinceramente delle sue prime pagine non ne posso fare a meno.

Un giornale che chiude è una sconfitta nostra, in particolare un giornale che ha provato ad essere realmente indipendente a sinistra. Che siate o meno d'accordo con quello che sopra i vari giornalisti (stesso stipendio per tutti, tipografici compresi) ci scrivono, beh diamoci una mano a rimanere un po' liberi.

Compratelo, regalatelo, pubblicizzatelo agli amici miliardari mecenati.

Oggi (per dire) c'è in ultima un bellissimo racconto di Osvaldo Soriano, forse il più grande narratore calcistico di tutti i tempi, oltre alle varie amenità che questo giornale ci regala, come l'intervista a Paul Breitner, terzino maoista della Germania anni '70 campione del mondo (che suona tanto come il pasticciere trozkista dell'italia anni '50).

Diamoci una speranza, proviamo il brivido di una sottoscrizione, salviamoci il manifesto

06 giugno 2006

Vecchie sedie, bacinelle e piatti rotti

Pare proprio di sì, che addirittura sia possibile riuscire a far musica anche con ammennicoli simili. O almeno, così mi è sembrato assistendo a Lisbona al divertentissimo concerto degli O' Que Strada. Questo gruppo portoghese è composto da cinque elementi (voce, "contrabbasso", chitarra, fisarmonica e chitarra portoghese). A questi strumenti convenzionali tocca poi però aggiungere il portato di radio, sirene, tastierine giocattolo, triangoli, kazoo, violini di bassa lega, sedie rotte che sostituiscono agognate percussioni e poi ancora piatti scassati di batterie che non hanno mai visto tempi migliori. Ma in assoluto, il capolavoro dell'ingegno arrangiatorio di questo gruppo sta tutto nella bacinella per il bucato riadattata a cassa armonica da contrabbasso (con un bastone di scopa per tastiera e uno spesso filo di spago come unica corda).

Fosse solo questo, già ci sarebbe da divertirsi abbastanza. Ma, oltre a quest'arte dell'arrangiarsi (tipicamente meridionale se vogliamo scadere nei luoghi comuni), la bellezza degli O' Que Strada sta anche nel gioco combinatorio di stili, tradizioni e influenze diverse, che vanno dal fado alla musica pop, dallo ska alla musica classica fino alle colonne sonore dei film di Tarantino, saltellando rapidamente in un continuo gioco ipercitazionista, dissacrante e profondamente infantile. Assistere a un loro concerto vuol dire anche essere trasportati in un contesto da guitti di strada, con i musicisti che con consumata capacità attoriale si trasformano in magnaccia, poliziotti, ragazzini in fuga e quant'altro. Il tutto senza alcuna forma di esotismo riduttivo e semplificante, e presi senza sosta in un gioco di luci orchestrate direttamente dal palco. Un altro esempio dunque - se vogliamo paragonabile alla nostra Banda Osiris o al mai abbastanza elogiato Stefano Bollani - di come sia possibile fare musica giocando e divertendosi.

Tutta questa accozzaglia di parole - non so pensare a un sistema diverso per descrivere un loro spettacolo - la riverso in questo post semplicemente per provare a condividere quanto vissuto, e magari lasciarne una traccia anche per voi. Per il resto non posso che consigliare una visita al sito degli O' Que Strada, che di certo non sarà come assistere a una loro esibizione dal vivo, ma vale sicuramente la pena. E intanto io aspetto che esca il loro disco (a quanto ne so ancora in fase di produzione) oppure di rimettermi nuovamente in viaggio per il Portogallo.

17 maggio 2006

Con tutto il dispetto

scusate, ma con tutto il dispetto possibile, che c'entra la single-cattolica-senza_famiglia-illibata Rosy Bindi al ministero della famiglia?????
va bene, va bene, avete ragione, non è proprio senza famiglia, è figlia -lo siam tutti-, sarà zia, cognata, cugina, sorella,
però però però...


post post: ah, e poi non è la cattolicità tutta a ricordarci in ogni dove che la "famiglia è fondata sul matrimonio"???? rosy manco convive!

07 maggio 2006

Poche righe...

Mettere cinque attori su di un palcoscenico vuoto - in linguaggio tecnico si dovrebbe dire scarnificato - e lasciarli interagire senza alcuno sviluppo narrativo è cosa che il teatro contemporaneo ha fatto ripetutamente. Eppure dopo lo spettacolo mPalermu di Emma Dante (andato in scena in questi giorni al teatro Palladium di Roma) la sensazione che ho avvertito è quella di essere stato investito. A travolgermi, soprattutto, la capacità attoriale - puramente fisica - degli interpreti e, in un contesto linguistico assolutamente respingente come quello del più stretto dialetto palermitano, la rapidità con cui un complesso di concetti è riuscito ad avviare un profondo lavorio sul piano personale, in perfetto accordo con una dinamica puramente psicoanalitica.

Per chi è appassionato - oppure peggio ossessionato - dalla logica sequenziale della trama, basta dire davvero poco. Cinque membri di una famiglia che sembra riconducibile al contesto antropologico del meridione primonovecentesco (salvo poi scoprirli accaniti tifosi del Palermo di Luca Toni neopromosso in serie A) cercano di uscire di casa per una gita domenicale in un'assolata giornata. Lo svolgersi del progetto è rotto dall'emergere di imposizioni e repressioni patriarcali e paternalistiche, che danno il via al tentativo di ogni singolo di conquistare - pur rimanendo sempre dentro la gabbia comune e condivisa - il proprio spazio di libertà. I sussulti rivoluzionari, com'è logico in un simile contesto, rientrano con la stessa rapidità con cui sono affiorati, sino ad approdare a una scena di primitivismo spontaneo che subito si arresta. Dopo la morte del personaggio di "nonna Citta" - semplice e lineare il suo tentativo di fuga - resta poi semplicemente la stasi comune.

Lo spettacolo dà l'impressione di poter durare uguale a se stesso anche per giorni. In questo - a mio avviso - il fondamentale e violento senso d'impatto che il pubblico si trova a dover digerire. Le dinamiche di interrelazione dei personaggi - ammesso che esista in questo contesto una profonda interrelazione - sono chiare. E allora cos'è che letteralmente colpisce in questo spettacolo? Sicuramente la capacità di andare a ridestare, attraverso una serie di meccanismi e di dinamiche che ad un "raffinato esperto del settore" potrebbero apparire scontati, un profondo senso di disagio anche nel più borghese (uso questo termine per pura comodità, me lo si passi) degli spettatori. Detto in maniera più becera e diretta, mPalermu semplicemente afferra la pancia e - sul piano sociale, politico, antropologico e quant'altro - stringe intorno al nodo. Che poi si arrivi addirittura a scioglierlo è compito che viene lasciato a noi. Ad un'ora e rotti di teatro, oggi, non saprei chiedere di più...

30 aprile 2006

Notizie Sbagliate

Ecco un sito scorretto, politicamente scorretto, pieno di notizie scorrette, anzi proprio sbagliate. Un nuovo esperimento, fra la satira e la pura follia. Notizie Sbagliate è il posto in cui sfogarsi quando si vogliono dire cose che i giornalisti non direbbero mai oppure quando si sa cosa avrebbe voluto dire qualcuno ma quel qualcuno non l'ha detto. E allora lo diciamo noi. Parlo al plurale perché chiunque può scrivere alla redazione inviando le proprie notizie sbagliate.

"Mi pare che [i giornalisti] già ora si occupino malamente solo di scoop e cronaca nera, invece di dare informazioni utili ai cittadini. Danno le notizie sbagliate apposta, per poi smentirle, solo perché così si fa più scena" (Anonimo)


Incuriositi? Fate una visitina se vi capita.

21 aprile 2006

Sparire essendoci



Sarà pur banale, e me ne rendo conto, ma la rete delle reti consente anche codesti effetti: sparire essendoci. Rimaner aggiornati e far visita ai siti preferiti pur non avendo il tempo di lasciare un singolo commento o scrivere un post. Come un oblio a metà, in cui una parte non ha più traccia dell'altra, ma non viceversa. In cui una parte conosce e l'altra disconosce. In cui una parte fa le domande e l'altra ottiene le risposte.

Come un muro che parla ad un gabbiano e lui va al Pantheon. Uguale.

Ma poi ho pensato: vabbè, ma c'è ShinyStat. Se vedete un accesso "interbusiness-Italia -Firefox-Windows XP" allora al 90% sono io. E allora pur non dialogando avrete un colloquio. E allora pur non volendo manterrete una traccia del mio passaggio. E allora cadrà l'oblio degli oblii. Anzi il mezzo oblio dei mezzi oblii.

Dalla rete non si può sparire essendoci. Come non si può fare una telefonata senza salutare gli amici della Digos all'ascolto.

E allora chissenefrega.

19 aprile 2006

Non lo dite a Pera!!!

E' fra noi il darwinismo letterario, metodo di indagine critica che adopera concetti ed idee provenienti dai vari campi della teoria evoluzionista (biologia, socio-biologia, psicologia cognitiva...) per comprendere le opere letterarie. Due sono, più o meno, gli scopi. Il primo è ricostruire il singolo svolgimento di alcuni romanzi nei termini di alcuni modelli di comportamento di animali non umani. Il secondo -decisamente più sensato- è quello di capire quale sia il ruolo adattivo della narrazione.

Insomma, teoria non male per paradossarci un po', ma quando si pone la domanda se da qualche parte nei nostri geni e quindi nel nostro cervello non ci sia un'intrinseca predisposizione ad essere "culturali", o trasforma i racconti di Jane Austen, depsicologizzandoli, nella sola e "semplice" ricerca del partner che promette prole più sana... beh allora mi pare abbastanza ridicola.

La cosa divertente -o rassicurante, decidete voi- è che, come dice uno degli "adepti" Jonathan Gottschall, sono circa solo in 30 i darwinisti letterari nel mondo; è una delle teorie marginali dei vari cultural studies, probabilmente ci sono più persone che si dedicano a suonare l'ukulele a testa in giù, è una sorta di territorio vergine da "colonizzare" per cui è quasi il caso di dedicarcisi. Se mi piglierà lo sghiribizzo seguiranno aggiornamenti.

post post: prima o poi, quando ci avrò capito qualcosa, parlerò anche della biopoetics

11 aprile 2006

Arrestato Provenzano!!

almeno uno lo abbiamo sconfitto e messo dentro, e direi che forse è un segno che abbiamo "vinto davvero", per adesso gioiamo del gioibile

Dov'è la Vittoria?

in questa agonia elettorale -vada come vada, abbiamo perso- non riesco a smettere di canticchiare il nostro nuovo inno, peraltro tristemente preveggente:

Fratelli d'Italia,
l'Italia è un po' stanca.
è al verde, va in bianco,
e il rosso l'ha in banca.
Dov'è la Vittoria,
diciamolo, dove?
Siam qui dalle nove
e Vittoria non c'è

Fratelli d'Italia,
l'Italia è per terra,
in crisi, in declino,
e pure un po' in guerra.
Dove sei, Vittoria,
la volta che servi?
Che rabbia, che nervi,
l'Italia imprecò.


10 aprile 2006

quel motivetto che fa...


oggi, fra il dire ed il non fare, ho in mente questa canzone.
Maybe it's the weather, or something like that

08 aprile 2006

Eccoce qua (and so it is...)

E alla fin fine (di che? boh) sono loro due i candidati, Prodi vs. Berlusconi, dopo le tante voci su Gianni Letta, Tremonti, D'alema, Veltroni, Ruini (per entrambi gli schieramenti), et cetera ... alla fine son rimasti loro in sella. Immobilismo atavico della politica italiana, regressiva come solo pochi gamberi, rossi o neri che siano.

E mentre il rischio Silvio tormenta le nostre notti, Forza Italia, da quel che si dice, male che le vada, prenderà uno sconcertante 20%; un votante su 5 sceglierà direttamente
Bisluscus[1], i cui ultimi giorni di campagna elettorale m'hanno fatto vergognare non più solo per l'italia, ma direttamente per lui stesso.

Piazzista senza piazza, le cui promesse "esagerate", improvvisamente strettamente di destra - meno stato senza l'ici, la condanna del tentativo (?) dell'Unione di «rendere uguale il figlio del professionista al figlio dell´operaio»- stanno proprio tentando di ricostruirla ad immagine e somiglianza dell'Italia che lo aveva votato e che lui in questi cinque anni ha "tradito" perdendosi in se stesso, ed a cui ha concesso "troppo poco"; il padre "libertario" e rimorchione, il super-italianomedio non ci (li) ha fatto godere quanto diceva, si è rifugiato nei suoi stessi fantasmi che spaccia per sogni, e nonostante ciò rischiamo che non perda!!
Il curato Prodi ci offre invece un tranquillizzante e serio realismo, che poco ci parla del modificare l'esistente anche grazie ai sogni, ma tant'è, c'abbiamo lui, votiamolo. Poi, lo dico da anni con vari amici, si potrà di ritornare a parlare di politica.

E tanto per espormi, visto che il voto è una preferenza e non una scelta, io preferisco Rifondazione Comunista, nonostante i leaderismi Bertinottiani, nonostante troppe ce ne avrei da dire sul comunismo e troppe da capire, nonostante alcuni rifondaroli vetero-qualsiasi cosa o neo-qualsiasi cosa, nonostante molte perplessità insomma. Difendere il lavoro ed i diritti di noi tutti -per sintetizzare rozzamente- mi pare fondamentale , quindi la mia crocetta andrà a "loro" anche se nonostante la mia adesione l'estraneità permane.

Dite la vostra che ho detto la mia

Speriam bene

[1] Il dizionario delle parole difficili di Decio Cinti (Sonzogno, 1940) alla voce "berlusco", dice: berlusco: dal latino bisluscus, due volte losco, voce antiquata per losco, guercio

06 aprile 2006

Viva l'America!

A suo tempo ritenuta "scandalosa", questa fotografia del 1923 di Alfred Stieglitz, dal titolo Spiritual America, voglio riutilizzarla così, come banale pretesto, semplicemente per parlare di anti-americanismo. Ma stavolta intendo assumere una posizione che forse mi sarà contestata. Da tempo infatti desidero schierarmi contro il vasto popolo di beceri comunisti per unirmi invece al coro di laudi e plausi nei confronti degli Stati Uniti e gridare anch'io - con immensa soddisfazione - un salutare e pacificatorio "God bless America".

Vi chiederete il perché di questa apparente follia. Semplice, al punto che, infatti, non sto scoprendo l'America. Il fatto è che in questo periodo di tensione dualistica, di polarizzazione, di scontro tra civiltà, la cara e occidentalissima America del Nord rappresenta, in maniera molto dettagliata, l'escrescenza che non ti aspetti. In particolare, i tanto bistrattati Stati Uniti manifestano quello stesso carattere anti-democratico, piratesco, violento e terroristico che in tutti i modi si cerca di attribuire ai nostri cattivissimi avversari d'Oriente. E, in tal modo, rendono a tutti il grande favore di rompere questo gioco di equilibrio ed opposizione dualistica. Sappiamo bene infatti che in un sistema polarizzato "tertium non datur". E dunque: viva l'America!

01 aprile 2006

Fumettazzi e politica


Da giovedì è in edicola con XL, il magazine di repubblica, V for Vendetta ad 8 euro, "grazie" alla contemporanea uscita del film –che, da quel poco che so, ha banalizzato assai questo capolavoro fumettistico terrorista ed anarchico del mago Alan Moore, opera giovanile inquietante e simbolica sul tema del potere e dell’autorità. Fatevi un giro nella sua biografia che magari vi invoglia.

Se invece vi capita di passare in quei posti che una volta si chiamavano librerie, fra dvd cd posters puzzle agendine e Faletti (sì, lo so, sono un fottuto conservatore), qualora ci sia, date un’occhiata al reparto fumetti che magari ci trovate Gorazde. Area protetta, fumettoreportage sulla guerra in ex jugoslavia del giornalista Joe Sacco – se qualcuno legge l'Internazionale forse lo conosce. Sacco, per così dire, c’era, era lì a metà anni 90, racconta e disegna quello che vide e quelle che furono le vittime di quel massacro, che conobbe e con cui visse per lunghi periodi. In particolare si concentra sull’unica enclave musulmana rimasta dopo gli accordi di Dayton, Gorazde in Bosnia Orientale, assolutamente trascurata allora come oggi dai media. Analogo ed altrettanto personale e drammatico il suo Palestina.

E già che ci sono, visto che qua fra 7 giorni si vota e questo paese rischia la definitiva iniezione letale di berlusconismo, ecco lo sketchblog www.alvotoalvoto.net. Diversi disegnatori raccontano la campagna elettorale come solo i fumettari sanno fare, per provare a disarmare il complesso immaginifico che cartelloni, ceroni e studi televisivi imprimono con violenza sulle nostre retine.

27 marzo 2006

Žižek Vs Berlusconi

"Noi vogliamo una Italia che non diventi un paese plurietnico, pluriculturale. Siamo fieri della nostra cultura e delle nostre tradizioni"
dice oggi Berlusconi, riecheggiando il buon Marcello Pera ed i suoi allarmi di meticciato, che riecheggiavano il becero razzismo pseudo scientista anni ’30, che a sua volta altro non era che la traduzione di medesime pulsioni italiche ben precedenti, soprattutto grazie all'amore che le gerarchie cattoliche ci avevano instillato verso gli ebrei [e poi c’è chi si chiede perché Umberto Eco abbia intitolato una raccolta di suoi recenti articoli A passo di gambero].

Beh sinceramente, visto il mio periodo zizekiano, non posso che glossare con un suo estratto:
Noi non crediamo più veramente; semplicemente, seguiamo (alcuni) rituali e usi religiosi per rispetto allo «stile di vita» della comunità a cui apparteniamo (pensiamo al proverbiale ebreo non credente che segue le regole kosher «per rispetto della tradizione»). Cos'è uno stile di vita culturale se non il fatto che, anche se non crediamo in Babbo Natale, a dicembre c'è un albero di Natale in ogni casa e anche nei luoghi pubblici? Forse, allora, «cultura» è il nome che diamo a tutte quelle cose che pratichiamo senza crederci veramente, senza «prenderle sul serio». Non è questo anche il motivo per cui la scienza - fin troppo reale - non rientra in questa nozione di cultura? E non è questo anche il motivo per cui liquidiamo i credenti fondamentalisti - che osano prendere sul serio il loro credo - come «barbari», come anti-culturali, come una minaccia alla cultura? Oggi, in ultima analisi, percepiamo come minaccia alla cultura coloro che vivono la loro cultura immediatamente, che non si distanziano da essa.

25 marzo 2006

No guru, no method, no teacher


una bella storia di un messia, che senza bisogno di croci ed ammenicoli vari, si dimette da dio in terra; trovata così, per caso, sul blog di luca sofri, e che porta ad un bellissimo album di Van Morrison quand'era mistico

24 marzo 2006

Libri vecchi e barattoli vuoti

« Se avessimo avuto in mente di fondare l’ennesima rivista “contenitore”, non l’avremmo fatto. Tabard non si configurerà come semplice osservazione di quanto avviene nel campo delle arti e delle scienze, ma su questo porterà necessariamente il proprio punto di vista. Tabard è un progetto militante. “A colpi di libri vecchi e barattoli vuoti”, come voleva il protagonista del film Zero in condotta di Jean Vigo, da cui questa rivista prende il nome ».

Con queste parole, tratte dall'editoriale del suo primo numero, la rivista Tabard si presenta ai lettori. Il progetto, a cura dell'associazione bolognese Il Pasticciaccio, intende condurre la propria ricerca assumendo il relativismo come prospettiva privilegiata. Alla base di questa scelta c'è la volontà di sviluppare un'analisi complessa della realtà rifiutando le spiegazioni semplicistiche e la riduzione del molteplice all'Uno.

L'indagine che Tabard porta avanti ha la finalità di sortire - ci si augura - un effetto positivo sulla realtà sociale. Compiere un passo in questa direzione vuol dire innanzitutto riconoscere la condizione di disagio in cui si trova la società capitalistica. Il secondo numero della rivista (marzo 2006) ha tentato di identificare la tendenza verso l'autoritarismo come uno dei molteplici aspetti di questo disagio, sottolineando come nella società italiana sia possibile riscontrare i segni di una pericolosa deriva autoritaria.

Anastasia Frugaballe



Mio dio mi scompiscio...
M'è appena arrivata questa cartolina via email, da una tizia (molto premurosa devo dire) che si chiama (o si fa chiamare) Anastasia Frugaballe... e qui mi scompiscio ancora di più... mai nome fu più azzeccato...
all'inizio pensavo fosse uno scherzo. Ma sono andato sul sito di FI e davvero fanno inviare questa cartoline qua.
E' incredibile, nella lista mancano solo pietro gambadilegno e l'uomo nero. E comunque IO VOGLIO I NO GLOBAL AL GOVERNO... sfasciate tutto ragazzi...sfasciate TUTTO! fate tabula rasa di questa democrazia mortalmente moderata. Io intanto mi scompiscio.

23 marzo 2006

Il Sondaggio Definitivo

La esolutions data, leader globale di statistiche, pubblica gli ultimi e definitivi sondaggi sulle elezioni politiche italiane 2006 qui.

Se siete pigri e non volete cliccare leggete qui:

The Italian Political Election 2006 poll statistic shows that Casa delle Libertà is at 57%, Unione is at 38%, Others is at 5%. Clearly, this pattern indicates that the Casa delle Libertà (the italian for "House of Liberties") will win 9th April 2006 Election without any reasonable doubts, although almost the totality of the italians are comunists.


Traduco: Il sondaggio per le Elezioni Politiche italiane 2006 mostra che la Casa delle Libertà è al 57%, l'Unione è al 38%, gli altri al 5%. Chiaramente, questo campione indica che la Casa delle Libertà vincerà le elezioni del 9 aprile 2006 senza alcun ragionevole dubbio, nonostante che quasi la totalità degli italiani siano comunisti.

Ah, ovviamente si tratta di uno scherzo, se non l'avevate capito è perché troppi sondaggi americani (di fatto, non di nazionalità) vi hanno fritto il cervello.

Via blog di Cristian Contini nell'articolo Statistiche Subito (Finte? Vere? Che Importa?) in cui spiega

Un classico: vi chiedono una statistica, un grafico un diagramma entro 10 minuti per giustificare un budget. O per andare in Tv.
Et voilà, una bella statistica che "è perfino su internet"...


Ed io l'ho riapplicato in politica... vabbè mica sono stato il primo, no?

da I Pollitici

di alieni, religioni e cartoni scandolosi


Sarà che sto leggendo un libro dello psicanalista/filosofo/marxista polacco Slavoj Žižek, Credere, cha parla, fra le molte altre cose, di New Age e misticismo internettiano come forma di propagazione del capitalismo globale- non vi preoccupate, ci ritornerò prossimamente sopra per ammorbarvi .

O forse sarà che grazie a Jonny sto riapprezzando sempre di più Southpark.

Comunque beccatevi questo, ovvero il video della puntata di Southpark che ha fatto "scandalo" attaccando la nobilissima e illuminatissima setta di pazzi scatenati di nome Scientology.
E già che ci sono ecco la storia illustrata di 'sta setta di celebrità seguaci di Ron Hubbard, su segnalazione di giavasan.

p.p. [post post] se ve la volete scaricare la puntata, beh, allora guardate qui sotto

22 marzo 2006

Cattura la rete


Ogni tanto, dopo molto tanto a dirla tutta, questo blog si riscopre di servizio. Ho appena scoperto che c'è un modo per scaricare i video da googlevideo, youtube o siti simili. Basta andare qui, copiare l'indirizzo del video interessato e scaricare il file rinominandolo con l'estensione ".flv".
Poi scaricate qui il flvplayer necessario per vedere i video.

L'ho appena testato e funziona che è un piacere che funzioni.

musica sardoMacedone

Mentre l’Italia è spaccata [o forse spacciata] fra Ruini e Della Valle, io, irresponsabilmente, me ne sono stato a sentire dueoreetrentacinque di ottoni macedoni, alias la Kočani Orkestar. Ed ho dimenticato le beghe e le crepe, l’ultima riva e la deriva, saltellando e vibrando come una pelle di tamburo.

I due italo-sardo-jazzisti Paolo Fresu ed Antonello “genioautodidatta” Salis erano della serata –come si dice in gergo. Rispettivamente con tromba/flicorno elettronizzati e pianoforte/fisarmonica si divertivano come dei sardi a improvvisuonare sul fraseggio ritmico compulsivo delle musiche balcanico-macedoni, che Bregović ci portò riarrangiate anni fa “saccheggiandole” alla grande tradizione slava [alcuni della Kocani suonarono nella ost de Il tempo dei gitani].

L’Orkestar è stata aspra e vitale, sempre intessuta da un sottotraccia zingaresco malinconico, con quelle note zigrinate a cadere l’una sull’altra a perdifiato senza perdere però uno strano lirismo. Salis al piano preparato dissonava, armonizzava iper-aperto e diventava percussionista efferato, Fresu si mischiava volentieri all’Orkestar, per poi svolazzare o mettersi a dialogare con questi precisissimi strumentisti tutto istinto ed estrosità.

Ed io ho goduto come un sardomacedone per dueoreetrentacinque , ed ancor di più nel finale del finale, quando l’Orkestar è scesa in platea e ci ha un fatto un paio di pezzi –fra cui una purissima perché ruvida Kalashnìkov- lì per lì, da vera grandissima banda. Ho ballato e saltato come un pistone di un basso tuba.

Il cd della Kočani con Fresu e Salis costa 8 euro, edizioni il manifesto cd,
vedete un po’ che dovete fà.

seguirà, di qui a pochi giorni, proposta di vacanza a tema

18 marzo 2006

Lessico da propaganda

Vorrei attirare la vostra attenzione sul simpatico, nonché ignobile, modo di fare propaganda che si sta propagando (appunto) sulle reti televisive.
Sul Tg4 il termine cooperative è stato sostituito stabilmente dal termine cooperative rosse mentre anche in una trasmissione sportiva, Studio Sport su Italia 1, quando si parla del Milan, si nomina il presidente di tale società con l'espressione "il Premier Berlusconi".
Mi astengo da ulteriori commenti ma vi invito a farne, magari aggiungendo altri simpatici aneddoti su come la televisione italiana stia applicando sistemi di propaganda simili a quelli nei comunicati stampa dell'esercito statunitense in Vietnam.

14 marzo 2006

1000 confronti elettorali di pagine non berlusconiane se non prodiane di realtà vaga... ho sforato?


1000 pagine viste dai nostri utenti! Se non la realtà raggiunge e supera questo prestigioso traguardo dopo solo 11 giorni e mezzo di rilevazioni statistiche!
Ok, siamo stati noi stessi Contributors a fare il 90% delle visite, ma questo non ci toglie il diritto di festeggiare!

Io ad esempio ho festeggiato guardandomi e registrandomi il confronto Berlusconi/Prodi in cui com'era prevedibile (c'ho fatto, e vinto, anche una scommessa), Berlusconi ha sforato il tempo concesso (i 2 minuti e 30 secondi per le risposte e il minuto per le repliche) nel 95% delle volte, mentre Prodi solo il 5% (dati approssimativi, poi cronometerò tutto con più accuratezza). Il problema non è il tempo in più, perché poi è stato dato ogni volta del tempo aggiuntivo a Prodi per ripareggiare i conti... il problema è che quando ci sono delle regole Berlusconi se ne infischia e anche quando il moderatore lo richiama lui continua. E non basta recuperare, perché ormai le regole sono infrante. Se io rubassi 50 €, basterebbe a pareggiare i conti se, in risposta, tutti rubassero 50 € ciascuno?

Per concludere in bellezza, nell'intervento finale a tema libero, Berlusconi si è lamentato lungamente di queste regole che non permettono di rispondere esaurientemente, riservandosi anche questa volta di sforare di 30 secondi, salvo poi giustificarsi dicendo che questa è proprio la dimostrazione che queste regole non permettono di rispondere esaurientemente, ri-rubando altri 15 secondi. Poteva non accettare le regole e rifiutare il confronto, invece di lamentarsi come uno scolaretto. Paradossale.

Concludo con una battuta di Prodi: "Se è vero che avete ereditato tutti i problemi creati dalla sinistra, ma in 5 anni non li avete risolti, allora è vero che avete curato solo i vostri interessi". Parole Sante.

Fascisti d'una volta

Mi chiedo, ma i fascisti si erano resi conto di star montando uno scandalo all'americana, contro Marrazzo???

Al che sono sempre più convinto che i fascisti di una volta non ci siano mai stati.

D'altronde, lo ricorda spesso Ascanio Celestini, i fasci di combattimento vennero fondati a Milano il 23 marzo del 1919 nella sala dell'Alleanza industriale e commerciale. Qualcosa vorrà pur dire.

13 marzo 2006

Se non la realtà: The Simpsons

Cliccate qui, per vedere il filmato che i Simpson hanno realizzato per omaggiare questo blog!

Ps: se non funziona, copiate la destinazione del link nella vostra barra indirizzi. Altervista ha problemi coi redirect da sempre.

12 marzo 2006

Le interviste secondo Silvio

I giornalisti hanno il diritto di scegliere per conto proprio le domande da rivolgere al Premier? Certo che no! La visione della democrazia di Silvio Berlusconi è tale che sia semplice e lineare il ragionamento per cui debba essere lo stesso Premier a decidere quali domande gli vengano rivolte.
Perché?
Ok, la Rai è un servizio pubblico? Sì, e quindi chi ci lavora in qualità di giornalista non può decidere autonomamente che domande fare, ma deve chiedersi: "Cosa vorrebbero gli abbonati Rai che io domandassi al Premier?". Ovviamente gli abbonati sono un insieme di persone in tutto e per tutto assimilabile agli elettori. Perciò, siccome l'ultima elezione politica è stata 5 anni fa ed ha decretato la vittoria del Centrodestra e quindi l'elezione a Premer di Silvio Berlusconi, questo significa che gli elettori/abbonati Rai hanno consegnato ogni potere nella sua persona. Ovviamente.
E così, chiudendo il cerchio, questa delega fa sì che sia Silvio Berlusconi a dover decidere quali domande gli debbano essere rivolte. Non fa una piega.

Per chi non sappia a cosa mi riferisco in particolare suggerisco di leggere qui. UPDATE: suggerisco anche qui.

11 marzo 2006

Spot preconfezionato


Scusate, ma solo io vedo qualcosa di strano negli scontri di oggi a Milano?
Che dire delle reazioni politiche che parlano indistintamente di centri sociali, autonomi, no global, iscritti di Rifondazione e alleati di Prodi? Scommettete che Pisanu domani userà anche il termine a lui tanto caro di anarco-insurrezionalisti? Per non parlare della bellissima manifestazione neofascista (gli scontri sarebbero nati proprio in opposizione a questa) che, a parte una pausa di 20 minuti per far eliminare le croci celtiche dagli striscioni, si è svolta pacificamente e senza problemi.
Noto con sommo gaudio che nei telegionali si sottolinei la differenza fra la brutta e cattiva manifestazione non autorizzata di sinistra e la bella e pacifica manifestazione autorizzata di destra.
A parte che, come dice Bertinotti, è meglio non generalizzare: "Invece di chiamare no-global i responsabili, perché anch'io e altri qui presenti siamo no-global, bisognerà individuare con precisione gli autori di queste azioni che vanno severamente censurate. Non si può dire nemmeno centri sociali, visto che il più grande di tutti, il Leoncavallo, partecipa insieme a tutte le forze di sinistra alla manifestazione di Brescia" precisa Bertinotti, riferendosi a un'iniziativa promossa dall'Anpi.
Insomma, per come la vedo io, le possibilità sono queste:
  1. Tutti quelli di sinistra sono teppisti e delinquenti
  2. Alcune persone vicine alla sinistra sono teppisti e delinquenti
  3. Qualcuno ha pensato bene di precofezionare uno spot pro-destra
Esagero? Ripensate al furgoncino lasciato entrare dalla polizia nella zona rossa per rifornire di bastoni e molotov i black-block al G8 di Genova del 2001.
Non amo per niente le teorie del complotto, ma se anche Fini parla di magistratura ad orologeria*, allora anch'io penso ad uno spot precofezionato ad orologeria.

* ma che dovevano fare con la storia dello spionaggio che ha portato Storace a dimettersi, aspettare un mese anche se avevano già abbastanza prove per arrestare 16, dico 16, persone? Ma siamo matti?

10 marzo 2006

giornata della memoria

Perdonate se con il titolo l'ho sparata un po' grossa, la Giornata [maiuscola] della Memoria è un'altra, oggi ci limitiamo, grazie alla valente repubblica, ad una veloce cavalcata nel recente passato, che speriamo passerà presto, attraverso le "vicissitudini" ministeriali del nostro governo... che gli dei lo proteggano visto la pioggia che ci porta.

Tutto questo per festeggiare, noi ed i polli, le dimissioni del refuso Storace

L'elefante ci schiaccerà?



Serviranno veramente i consigli di un esperto di linguistica e di scienze cognitive per sconfiggere la destra? Certo il gran parlare che si sta facendo attorno a “Non pensare all’elefante!” del professore di Berkley Gorge Lakoff, farebbe supporre di si.

Pubblicato in Italia fra i libri di Internazionale questo libro propone l’idea che le vittorie dei conservatori degli ultimi anni siano dovute ad uno studio decennale teso ad uniformare il linguaggio della destra; i conservatori usano parole semplici che richiamano ad una rete di valori solidi e riconoscibili e che permettono all’elettore di riconoscersi in una proposta politica chiara ed uniforme.

Ciò non capita alla sinistra, dominata dai personalismi e dall’impossibilità di riconoscere una chiara rete di valori che dominano i programmi e le scelte politiche. Sono i conservatori a dettare il linguaggio della politica, costringendo i progressisti sulla difensiva, essendo sempre gli avversari a scegliere le regole del gioco.

Secondo Lakoff gli elettori si riconoscono in due diversi modelli politici, ognuno esemplificabile attraverso una metafora familiare. Quella del padre autoritario per la destra e quella del genitore premuroso e democratico per la sinistra.

A tutto ciò segue l’analisi di parole chiave del linguaggio conservatore ed eventi che esemplificano la tattica dei repubblicani (dalla discesa in campo di Shwarzenegger ai racconti di Bush sulle armi di distruzione di massa in Iraq), il tutto corredato da consigli alla sinistra per sconfiggere la destra.

Se pensiamo che sono stati i repubblicani gli inventori del “Contratto con l’America”, forse qualche consiglio potrebbe essere utile anche qui in Italia, dove anche il neutro termine Pacs mette in crisi la coalizione di centro-sinistra.

La mia perplessità però riguarda la scelta della metafora che dovrebbe rappresentare i progressisti, non vorrei cioè che anche Lakoff sia caduto nel tranello della destra, usando il loro linguaggio. Mi riferisco alla metafora del padre premuroso. Non credo proprio che un partito di sinistra per essere alternativo alla destra si debba presentare come un padre (sia pure “simpatico”) per i propri elettori. Che ne direbbe John Stuart Mill?

09 marzo 2006

Ave Maria

"Fedeli a raccolta. Fondiamoci una città!". Non è mai troppo tardi per una deriva post-puritana, come ad esempio quella del miliardario americano Tom Monaghan, che ha deciso di creare in Florida una città assolutamente cattolica. E visto che in nessun passo della bibbia si vieta di osannare la santa vergine con l'architettura, ecco che il nome scelto per la nuova città sarà proprio "Ave Maria".

Il progetto prevede un accogliente tessuto urbano per massimo 30 mila abitanti (da bravi cattolici si parte con intenzioni modeste). E di questi, almeno 5 mila saranno studenti della locale università, di cui è stata da poco posata la prima pietra. L'inaugurazione è prevista per il 2007, quando 650 fedeli avranno l'onore di diventare i primi membri della nuova comunità.

In tutto il territorio della città, neanche a dirlo, saranno vietati pornografia, aborto e tutti i contraccettivi. La comunità sarà dotata di una propria tv via cavo dai contenuti selezionati e approvati direttamente da Dio. E ad "Ave Maria" tutti i cattivi infedeli, i mori, gli atei e gli agnostici neanche potranno metterci piede, tie'!

Il padre del progetto, oltre a Dio, è il miliardario Tom Monaghan, noto negli Stati Uniti con il soprannome di "Papa della pizza". Il lungimirante Monaghan era infatti proprietario della "Domino's pizza", la seconda catena di pizza a domicilio degli Usa, che ha poi ceduto nel 1998 per un miliardo di dollari al fine di dedicarsi ad attività più pie. Come dire che a lungo andare anche la pizza può avvicinarti al Signore.

I lavori di costruzione di "Ave Maria", partiti nel 2002, sono ormai a buon punto. Al momento 7 mila persone hanno fatto richiesta per andare a occupare la nuova città e il 60 per cento delle attività commerciali è già stato assegnato. La zona in cui sorgerà il "complesso urbano di Dio" è un'area di circa 5 mila acri presso le paludi delle Everglades, a circa 130 km da Miami e a breve distanza dalla cittadina di nome Naples. Chissà che nell'università di "Ave Maria" non saranno organizzati anche seminari per mandolinisti...

Storhacker

domani, diamolo pure per certo, qualche giornale titolerà "watergate all'amatriciana", intanto oggi lo declinano solo "alla romanesca", nel raccontarci che una squadra [11] di investigatori privati, due guardiani della finanza, un ispettore della polizia ed un paio di dipendenti Tim spiavano con grande assiduità Marrazzo e la Mussolini durante la scorsa campagna per le regionali.

Il tutto "per conto di personaggi dello staff elettorale di Francesco Storace".

Francesco "porchetta nera" Storace replica così.

Mi sa che in questo paese ci si dimentica un po' troppo spesso di quello che succede e successe dietro le quinte.

D'ora in poi al telefono mi premurerò di salutare non solo la digos in ascolto, ma anche, così per darmi della arie, gli storhackers.