30 aprile 2006

Notizie Sbagliate

Ecco un sito scorretto, politicamente scorretto, pieno di notizie scorrette, anzi proprio sbagliate. Un nuovo esperimento, fra la satira e la pura follia. Notizie Sbagliate è il posto in cui sfogarsi quando si vogliono dire cose che i giornalisti non direbbero mai oppure quando si sa cosa avrebbe voluto dire qualcuno ma quel qualcuno non l'ha detto. E allora lo diciamo noi. Parlo al plurale perché chiunque può scrivere alla redazione inviando le proprie notizie sbagliate.

"Mi pare che [i giornalisti] già ora si occupino malamente solo di scoop e cronaca nera, invece di dare informazioni utili ai cittadini. Danno le notizie sbagliate apposta, per poi smentirle, solo perché così si fa più scena" (Anonimo)


Incuriositi? Fate una visitina se vi capita.

21 aprile 2006

Sparire essendoci



Sarà pur banale, e me ne rendo conto, ma la rete delle reti consente anche codesti effetti: sparire essendoci. Rimaner aggiornati e far visita ai siti preferiti pur non avendo il tempo di lasciare un singolo commento o scrivere un post. Come un oblio a metà, in cui una parte non ha più traccia dell'altra, ma non viceversa. In cui una parte conosce e l'altra disconosce. In cui una parte fa le domande e l'altra ottiene le risposte.

Come un muro che parla ad un gabbiano e lui va al Pantheon. Uguale.

Ma poi ho pensato: vabbè, ma c'è ShinyStat. Se vedete un accesso "interbusiness-Italia -Firefox-Windows XP" allora al 90% sono io. E allora pur non dialogando avrete un colloquio. E allora pur non volendo manterrete una traccia del mio passaggio. E allora cadrà l'oblio degli oblii. Anzi il mezzo oblio dei mezzi oblii.

Dalla rete non si può sparire essendoci. Come non si può fare una telefonata senza salutare gli amici della Digos all'ascolto.

E allora chissenefrega.

19 aprile 2006

Non lo dite a Pera!!!

E' fra noi il darwinismo letterario, metodo di indagine critica che adopera concetti ed idee provenienti dai vari campi della teoria evoluzionista (biologia, socio-biologia, psicologia cognitiva...) per comprendere le opere letterarie. Due sono, più o meno, gli scopi. Il primo è ricostruire il singolo svolgimento di alcuni romanzi nei termini di alcuni modelli di comportamento di animali non umani. Il secondo -decisamente più sensato- è quello di capire quale sia il ruolo adattivo della narrazione.

Insomma, teoria non male per paradossarci un po', ma quando si pone la domanda se da qualche parte nei nostri geni e quindi nel nostro cervello non ci sia un'intrinseca predisposizione ad essere "culturali", o trasforma i racconti di Jane Austen, depsicologizzandoli, nella sola e "semplice" ricerca del partner che promette prole più sana... beh allora mi pare abbastanza ridicola.

La cosa divertente -o rassicurante, decidete voi- è che, come dice uno degli "adepti" Jonathan Gottschall, sono circa solo in 30 i darwinisti letterari nel mondo; è una delle teorie marginali dei vari cultural studies, probabilmente ci sono più persone che si dedicano a suonare l'ukulele a testa in giù, è una sorta di territorio vergine da "colonizzare" per cui è quasi il caso di dedicarcisi. Se mi piglierà lo sghiribizzo seguiranno aggiornamenti.

post post: prima o poi, quando ci avrò capito qualcosa, parlerò anche della biopoetics

11 aprile 2006

Arrestato Provenzano!!

almeno uno lo abbiamo sconfitto e messo dentro, e direi che forse è un segno che abbiamo "vinto davvero", per adesso gioiamo del gioibile

Dov'è la Vittoria?

in questa agonia elettorale -vada come vada, abbiamo perso- non riesco a smettere di canticchiare il nostro nuovo inno, peraltro tristemente preveggente:

Fratelli d'Italia,
l'Italia è un po' stanca.
è al verde, va in bianco,
e il rosso l'ha in banca.
Dov'è la Vittoria,
diciamolo, dove?
Siam qui dalle nove
e Vittoria non c'è

Fratelli d'Italia,
l'Italia è per terra,
in crisi, in declino,
e pure un po' in guerra.
Dove sei, Vittoria,
la volta che servi?
Che rabbia, che nervi,
l'Italia imprecò.


10 aprile 2006

quel motivetto che fa...


oggi, fra il dire ed il non fare, ho in mente questa canzone.
Maybe it's the weather, or something like that

08 aprile 2006

Eccoce qua (and so it is...)

E alla fin fine (di che? boh) sono loro due i candidati, Prodi vs. Berlusconi, dopo le tante voci su Gianni Letta, Tremonti, D'alema, Veltroni, Ruini (per entrambi gli schieramenti), et cetera ... alla fine son rimasti loro in sella. Immobilismo atavico della politica italiana, regressiva come solo pochi gamberi, rossi o neri che siano.

E mentre il rischio Silvio tormenta le nostre notti, Forza Italia, da quel che si dice, male che le vada, prenderà uno sconcertante 20%; un votante su 5 sceglierà direttamente
Bisluscus[1], i cui ultimi giorni di campagna elettorale m'hanno fatto vergognare non più solo per l'italia, ma direttamente per lui stesso.

Piazzista senza piazza, le cui promesse "esagerate", improvvisamente strettamente di destra - meno stato senza l'ici, la condanna del tentativo (?) dell'Unione di «rendere uguale il figlio del professionista al figlio dell´operaio»- stanno proprio tentando di ricostruirla ad immagine e somiglianza dell'Italia che lo aveva votato e che lui in questi cinque anni ha "tradito" perdendosi in se stesso, ed a cui ha concesso "troppo poco"; il padre "libertario" e rimorchione, il super-italianomedio non ci (li) ha fatto godere quanto diceva, si è rifugiato nei suoi stessi fantasmi che spaccia per sogni, e nonostante ciò rischiamo che non perda!!
Il curato Prodi ci offre invece un tranquillizzante e serio realismo, che poco ci parla del modificare l'esistente anche grazie ai sogni, ma tant'è, c'abbiamo lui, votiamolo. Poi, lo dico da anni con vari amici, si potrà di ritornare a parlare di politica.

E tanto per espormi, visto che il voto è una preferenza e non una scelta, io preferisco Rifondazione Comunista, nonostante i leaderismi Bertinottiani, nonostante troppe ce ne avrei da dire sul comunismo e troppe da capire, nonostante alcuni rifondaroli vetero-qualsiasi cosa o neo-qualsiasi cosa, nonostante molte perplessità insomma. Difendere il lavoro ed i diritti di noi tutti -per sintetizzare rozzamente- mi pare fondamentale , quindi la mia crocetta andrà a "loro" anche se nonostante la mia adesione l'estraneità permane.

Dite la vostra che ho detto la mia

Speriam bene

[1] Il dizionario delle parole difficili di Decio Cinti (Sonzogno, 1940) alla voce "berlusco", dice: berlusco: dal latino bisluscus, due volte losco, voce antiquata per losco, guercio

06 aprile 2006

Viva l'America!

A suo tempo ritenuta "scandalosa", questa fotografia del 1923 di Alfred Stieglitz, dal titolo Spiritual America, voglio riutilizzarla così, come banale pretesto, semplicemente per parlare di anti-americanismo. Ma stavolta intendo assumere una posizione che forse mi sarà contestata. Da tempo infatti desidero schierarmi contro il vasto popolo di beceri comunisti per unirmi invece al coro di laudi e plausi nei confronti degli Stati Uniti e gridare anch'io - con immensa soddisfazione - un salutare e pacificatorio "God bless America".

Vi chiederete il perché di questa apparente follia. Semplice, al punto che, infatti, non sto scoprendo l'America. Il fatto è che in questo periodo di tensione dualistica, di polarizzazione, di scontro tra civiltà, la cara e occidentalissima America del Nord rappresenta, in maniera molto dettagliata, l'escrescenza che non ti aspetti. In particolare, i tanto bistrattati Stati Uniti manifestano quello stesso carattere anti-democratico, piratesco, violento e terroristico che in tutti i modi si cerca di attribuire ai nostri cattivissimi avversari d'Oriente. E, in tal modo, rendono a tutti il grande favore di rompere questo gioco di equilibrio ed opposizione dualistica. Sappiamo bene infatti che in un sistema polarizzato "tertium non datur". E dunque: viva l'America!

01 aprile 2006

Fumettazzi e politica


Da giovedì è in edicola con XL, il magazine di repubblica, V for Vendetta ad 8 euro, "grazie" alla contemporanea uscita del film –che, da quel poco che so, ha banalizzato assai questo capolavoro fumettistico terrorista ed anarchico del mago Alan Moore, opera giovanile inquietante e simbolica sul tema del potere e dell’autorità. Fatevi un giro nella sua biografia che magari vi invoglia.

Se invece vi capita di passare in quei posti che una volta si chiamavano librerie, fra dvd cd posters puzzle agendine e Faletti (sì, lo so, sono un fottuto conservatore), qualora ci sia, date un’occhiata al reparto fumetti che magari ci trovate Gorazde. Area protetta, fumettoreportage sulla guerra in ex jugoslavia del giornalista Joe Sacco – se qualcuno legge l'Internazionale forse lo conosce. Sacco, per così dire, c’era, era lì a metà anni 90, racconta e disegna quello che vide e quelle che furono le vittime di quel massacro, che conobbe e con cui visse per lunghi periodi. In particolare si concentra sull’unica enclave musulmana rimasta dopo gli accordi di Dayton, Gorazde in Bosnia Orientale, assolutamente trascurata allora come oggi dai media. Analogo ed altrettanto personale e drammatico il suo Palestina.

E già che ci sono, visto che qua fra 7 giorni si vota e questo paese rischia la definitiva iniezione letale di berlusconismo, ecco lo sketchblog www.alvotoalvoto.net. Diversi disegnatori raccontano la campagna elettorale come solo i fumettari sanno fare, per provare a disarmare il complesso immaginifico che cartelloni, ceroni e studi televisivi imprimono con violenza sulle nostre retine.