26 novembre 2006

Schopenhauer, Heidegger, Jolley: un'Eterna Ciambella Brillante

Schopenhauer aprì il suo Il mondo come volontà e rappresentazione sostenendo che l'inizio della sapienza filosofica sta nel riconoscere che il mondo è rappresentazione ovvero che tutto ciò che conosco è all'interno della mia testa.
Egli sa con chiara certezza di non conoscere né sole né terra, ma soltanto un occhio che vede un sole, e una mano che sente il contatto d'una terra.

Tutto ciò che posso derivare dalla conoscenza del mondo è creato da congetture, postulati, inferenze e roba simile. Insomma ancora dentro la mia testa.

Heidegger, invece, nel suo Che cosa significa pensare? ci presenta l'esempio dell'albero in fiore:
Noi stiamo [...] davanti ad un albero in fiore, e l'albero sta davanti a noi. L'albero e noi ci presentiamo a vicenda, l'albero stando lì e noi di fronte ad esso. Noi e l'albero siamo in quanto siamo posti in relazione l'uno per l'altro e l'uno dall'altro. In questa presentazione non si tratta quindi di rappresentazioni che ci ronzano nella testa.

Jolley nel suo Che cosa significa pensare secondo Bart (da cui questo articolo ha preso spunto) sostiene, al riguardo, che Heidegger personifichi l'albero in fiore: "Sia noi sia l'albero abbiamo facce: l'albero ci sta di fronte e noi stiamo faccia a faccia con lui; ognuno dei due sta di fronte a l'altro." e aggiunge "Heidegger personifica l'albero in modo da depersonalizzarlo. Vale a dire, lo personifica per rimarcare che l'albero è davvero davanti a noi, e separato da noi. L'albero non è una nostra rappresentazione."

Schopenhauer fa nostro l'albero, lo personalizza, Heidegger lo fa altro, altro da noi, lo personifica. Ed è molto più semplice e rassicurante rendere l'albero nostro, rendere il mondo una nostra rappresentazione piuttosto che ammettere che esiste davvero qualcosa là fuori, di estraneo ma sopratutto di autonomo e magari realmente incontrollabile.

Se avesse ragione Schopenhauer, la comprensione del mondo si ridurrebbe ad una comprensione di noi stessi e quindi, una volta che una persona abbia compreso pienamente se stesso comprenderebbe spontaneamente tutto il resto (che è sua rappresentazione e nient'altro).

Ma sorge questa cosiderazione: nelle relazioni umane esistono precisi codici di comunicazione, linguaggi convenzionali affinati nei secoli che dovrebbero fornire gli strumenti per trasmettere con certezza e precisione ciò che è dentro la mia testa fino a giungere la testa di qualcun altro. Ma il destinatario del messaggio è solo una rappresentazione o è davvero là fuori? Il non capirsi, l'incomprensione che spesso può verificarsi fra due persone, è forse la prova che siamo due persone diverse, distinte?

E allora ci si rende conto che non si può depersonalizzare se stessi, cioè portare la nostra testa fuori dalla nostra testa. Ogni persona, in un dialogo con un'altra, rimane un se stesso visto da se stessi, e non può quindi spontaneamente capire l'altro dialogante.

Sarebbe dunque un ottimo, ma tremendo, proposito quello di rifiutare la tesi di Schopenhauer ed ammettere che gli altri sono diversi e distinti da me, di modo che li possa personificare. E quindi non cercherei più di capire solo la mia testa per capire tutto il resto, ma mi sforzerei, per quanto possa essere difficile, di capire anche l'altro (che esiste davvero).

Infine non posso non citare un brevissimo dialogo fra altri due dei più grandi filosofi dell'era moderna, che probabilmente avevano già capito tutto:
Bart: Che cos'è la mente? E' solo un sistema di impulsi? O è qualcosa di tangibile?
Homer: Cos'è la mente? Non materia. Cosa fa la materia? Non mente. Dehihihohoh!

25 novembre 2006

Difendiamo Mediaset (Che? Davvero? Boh, dipende)

In realtà da difendere sarebbe Italia 1 che, come riporta Tvblog, è stata multata per i Griffin. La "sentenza" dell'Agcom (Autorità per le Garanzie sulle Comunicazioni) parla del fatto che il cartone andava prima in onda alle due e mezza, orario per i pupi (e fin qui si può anche in a parte concordare, ma la multa è ben lungi), e che è un programma per adulti (e pure qui... forse); l'assurda multa è poi motivata dal fatto che questo cartone è "caratterizzato dall'uso di espressioni volgari e di turpiloquio".

Sì, lo so, il tutto è abbastanza ovvio, perbenismo sibilante e strisciante, e quindi evitiamo di cogliere la facile mela proibita della indignazione, del "ma voi avete visto..." e citare le buone domeniche televisive, i sabati postali, ed i pomeriggi rimorchioni, sempre targati mediaset.

E allora se mi devo arrabbiare (già fatto in realtà), mi arrabbio per un'altra questione che emerge dalla vicenda, che non smonta l'equazione implicita cartoni=roba_da_bambini da cui dipendeva l'orario; in parte la multa sembra criticarla, ma trasformandosi in una forma di censura, la rafforza; è proprio perchè i cartoni sono roba da bimbi che il "turpiloquio" (ma perché la censura è sempre così ridicola?) no buono, anzi cattivo cattivo; la "volgarità" è qui letta dall'Autorità (in ogni senso) solo nella sua versione formalista pseudo-pedagogica, immediatamente riconoscibili (le parolacce!!), le altre immondizie non sono nemmeno considerate, è il pupo che qui interessa, non la sua educazione, ma la sua purezza che noi vorremmo tanto proiettare su i teneri bimbini, un pupo-centrismo che assorbe anche gli adulti. Mi ricordo che dopo l'ennesima becera rissa televisiva, uno dei protagonisti si scusò "con le mamme ed i bambini che ci guardano il pomeriggio". Le mamme!, qui perbenismo paternalista e maschilismo vincono alla grande.

Insomma riformulo -anche per dimostrare che non mi schiero con Italia 1 dato che mi fornisce la mia dose settimanale del Dottor House: non difendiamo nè Italia 1 che propaga questa stupida concezione dell'animazione con Simpsons e Griffin ad orari ridicoli, nè la censura che fa la medesima cosa, per di più con istinti purificatori.

Difendiamo i cartoni come linguaggio narrativo, i Griffin, i Simpsons, American Dad (se mai arriverà qui), Southpark (che da noi non si sa che fine ha fatto), Miyazaki e tanta altra bella roba (perchè l'unica equazione che accetto è quella fra cartoni e droga).

23 novembre 2006

Le Blogezie di Prostadamus

Te nu jur a surrealìti, li castrattìliti,
li hyperiòli, a'haulìsti, ted altriò
is guestionnà "ke goal iear el notros passeggiàliti
fi al realitisciò?"

Di cosa starà parlando il famoso veggente quattrocentesco noto come Prostadamus che ha vergato questa mirabolante Profezia estrinsecata nella forma di una quartina in rima alternata? Se non riuscite a tradurlo, ma anche se ci riuscite e volete controllare l'esattezza della traduzione, ma pure per qualsiasi altra ragione voleste sprecare un click... visitate Le Blogezie di Prostadamus! Avrete la risposta a questo enigma e tante altre risposte... a domande che di cui l'ignoto stesso ne disconoscerebbe la paternità (ma che cacchio vuol dì?)!

14 novembre 2006

Stampa Progressista!

Ieri sera, ma per problemi di blogger lo posto ora, ha campeggiato questo lancio sul sito di repubblica, con cotanta orrorifica foto con il cannone da stereotipo (mi sembra traslare l'effetto "fumi dell'alcool"). Vabbè

09 novembre 2006

Sopratutto il ceto medio, ma anche Bollani non scherza

Questo è bello perché è preparato con cura.

http://www.youtube.com/watch?v=FTtAKqIYKr4

Ma questo è ancora più bello, anche, ma diciamo pure sopratutto, se è improvvisato.





In ordine sparso: Stefano Bollani, Stefano Belisari (in arte Elio), Irene Grandi, e poi ovviamente Maurizio Crozza e Carla Signoris.
Per il chi siamo OK, per il quando chiedere a francesco.

01 novembre 2006

Enduring fetecchia???

Mica ho capito, ma l'esercito a Napoli lo mandiamo per esportare la democrazia?

perchè magari si potrebbe prima evitare che la magistratura operi in condizioni di bancarotta, come denuncia ieri sul corrierone il procuratore Paolo Mancuso,

o che gli ufficiali giudiziari siano
"obbligati in questa stanza come le bestie, come potete vedere ci piove anche addosso e oltre alla neve che cade in montagna ci abbiamo noi qua la neve nostra. Calcinacci che cadono..."
come mostrava un'inchiesta di Report di un paio d'anni fa.

vabbè, sì, poi ci sarebbero anche interventi di natura sociale..

Ma effettivamente, volete mettere il momento in cui i carrarmati entreranno in piazza Plebiscito, abbatteranno la statua del dittatore locale (a proposito, chi è?), e poi tutte quelle belle puntate di Bruno Vespa, con il suo programma speciale che si chiamerà Vascio 'a Vascio, con le mappe di Napoli e provincia su cui si muoveranno le pedine, ed i generali come direttori d'orchestra ci indicheranno le varie mosse, e poi ancora le inviate (tutte donne) che si collegheranno ai tg con la pashmina in bella evidenza...

che bello! mi sono convinto da solo, evviva Enduring Fetecchia