30 marzo 2007

Ecco come Dio fa i miracoli

La Chiesa vuole canonizzare Papa Giovanni Paolo II perché una suora sarebbe guarita dal Parkinson. Si dice che sia un miracolo, che Wojtyla abbia interceduto e Dio concesso (qualcuno penserà che l'abbia concesso Wojtyla, ma tant'è).

Ma cosa è accaduto realmente? Secondo fonti certe, Papa Giovanni Paolo II chiese a Dio: "Per favore, confonderesti il medico di quella suora così che sbagli la diagnosi? In questo modo, quando la suora guarirà dalla malattia non diagnosticata (e meno grave del Parkinson), tutti grideranno al miracolo!". Dio, nella sua infinita bontà, acconsentì a questo capriccio.

A parte gli scherzi, e senza scomodare Dio direttamente, le diagnosi sbagliate esistono, e spesso hanno epiloghi tragici perché si diagnosticano malattie meno gravi di quella che in realtà affligge il paziente. Ma se per caso la malattia diagnosticata è più grave di quella reale, non è il caso di parla di miracolo. Telefilm come Dr. House non funzionerebbero se i dottori non sbagliassero mai, l'episodio inizierebbe con un paziente che dichiara i sintomi e il dottore gli da la cura, musica finale e fine in 30 secondi.

Direte: e gli esami clinici? Quelli sono oggettivi e soprattutto possono essere analizzati a posteriori. Se ci sono le prove che aveva il Parkinson e che non si trattava di un errore diagnostico allora il miracolo è vero e santo.

La spiegazione è fin troppo semplice e la Chiesa, impegnata a trovare una scusa burocratica per fare canonizzare Wojtila (sì, i miracoli, nella Chiesa d'oggi, servono solo a questo), non riesce a vederla. La medicina è, fra le scienze, una delle più imperfette. Non ci sono prove (in senso proprio) come in Fisica o in Matematica (non a caso chiamate scienze pure), ci sono solo una serie di forti, o deboli, indizi. E poi c'è la "normalità soggettiva" ovvero il fatto che alcune persone hanno valori come temperatura, globuli rossi od altro, diversi alla media ma ugualmente sani. Altri hanno valori nella media, ma sono malati. Per chi conosce un po' di matematica si può riassumere con la frase "la normalità è una gaussiana".

La suora non riusciva a scrivere chiaramente e poi ha scritto a perfezione il nome di Papa Giovanni Paolo II, e questa sarebbe la prova sia della sua malattia che della sua guarigione. Mi piacerebbe vedere che altre prove ci sarebbero e quale medico possa mai, in coscienza, dichiarare che un esame istologico o una macchiolina in una tac sono prove al di sopra di qualsiasi dubbio.

Infilare Dio in questioni umane come la medicina (o la guerra), a me sembra un sacrilegio. Dio ci ha dato il libero arbitrio? Noi abbiamo mangiato la mela? Allora perché lui guarisce la suora e non tanti altri? Lei aveva più fede? Ma la punizione non dovrebbe essere, al massimo, dopo la morte? Dio è forse vendicativo? E perché dovrebbe guarire un moribondo fedele allontanando quindi il
momento del Paradiso? Perché la Chiesa, pur di fare propaganda, non spiega questi paradossi?

Come direbbe Kierkegaard, nessuno conosce meno la fede come chi parla di religione.

(da I Pollitici)

12 marzo 2007

Spariamo cavolate, visto che non abbiamo idee

Dopo la manifestazione si Sabato per le unioni civili, durante la quale la gerarchia ecclesiastica è stata duramente criticata, il neo-Presidente della Cei, monsignor Angelo Bagnasco, dichiara:

"Basta caccia alle streghe"


Peccato che loro l'hanno fatta sul serio, non metaforicamente.
Mentre l'Osservatore Romano scrive:

"E' stata solo una carnevalata"


Ed io che pensavo fossero i preti e i vescovi a essere "in costume".