31 gennaio 2007

Africa vs Resto del Mondo

Così en passant, appena letti sul corrierone, dei dati sull'olocausto dei nostri giorni (non mi ricordo se questo Papa o la versione precedente avesse detto che invece era l'aborto)

AFRICA: vittime Aids nel 2006 : 2,5 milioni malati: 25 milioni

Resto del mondo: vittime 2006 : 835 mila malati: 14,3 milioni

Lo so, i numeri son freddi, poco empatici, ma forse bastano per spaventarsi almeno 10 secondi. Ora, parlo a quelli con la mantellina, i pizzi, la gonna o la tonaca e che affermano di esser vergini, casti e puri e taaanto preoccupati per noi: ma invece di romperci le palle qui con veti ai Pacs, ed ingerenze varie, visto che in Africa avete parecchia influenza, non vi pare che forse sarebbe il caso di fare qualcosa? Chennesò, roba tipo i preservativi? Se voi pensate all'Africa al resto del mondo ci penso io, prometto.

Mi si scusi lo sproloquio

28 gennaio 2007

Creazionisti: pazzi e...

Un paio’ di sere fa (venerdì) in tivvì si discuteva di creazionismo vs evoluzionismo; dopo la mia sana dose del dottor House mi ci sono imbattutto e credo di aver resistito pochi secondi dinanzi a questi cristiani/cattolici invasati ma non troppo, ma mi era rimasta addosso una strana sensazione... poi ritrovata chiara e tonda con voce di donna nel mio romanzo serale:
Quanto mi meraviglia che questi fedeli riescano ad essere allo stesso tempo pazzi e noiosi. Io preferisco scappare come il gatto tra le capanne e li lascio alle loro ciance fino al mezzodì”.
Per intenderci, io con Giovanna D’Arco ci sarei andato a cena, pure se sentiva le voci di Dio, la madonna o chi per loro, anzi forse proprio per questo, che magari ci scappava una discussione sulla raucedine dello Spirito Santo e relativi rimedi; insomma i pazzi ogni tanto portano qualche verità, la maggior parte delle volte proprio quella della loro pazzia. ‘Sti scienzologi cristiani, preti e giornalisti sono invece di una pedanteria soffocante, tutti impegnati a tracciare “il disegno intelligente”, a cercare coerenza (?!), a ribattere colpo su colpo (cioè, un miracolo per ogni prova) la scienza e così diventano più noiosi di una lezione di biologia di un professore incapace.

Ah, per la cronaca il romanzo è La voce del fuoco di Alan Moore (lui sì un po’ un dio della scrittura in ogni sua forma). Qui una bella recensione.

20 gennaio 2007

19 gennaio 2007

Il treno dei desideri (di caffè)

Poco fa quando un...* tipo che chiedeva qualche spicciolo ad un semaforo, facendo un gesto con indice e pollice alla Fred Buscaglione quando in Eri piccola sottolinea il “così”, mi ha chiesto (i soldi per) un caffè, mi sono messo a pensare come proprio il caffè sia una delle nostre unità minime di desiderio. Desiderio di soldi (il tipo mica mi ha chiesto il necessario per un panino, che sarebbe stato più conforme al suo cartello con la scritta “sono povero”), desiderio di socialità stretta e intima o solo di puro riconoscimento (“ci andiamo a fare un caffè?”), di due chiacchiere, insomma desiderio di un po’ di piacere riconosciuto ed universalmente -o giù di lì- accettato, desiderio ad uno dei livelli più basici seppur dotato di contesto di godimento e d’uso (bar ed integrati meccanismi sociali), che poi tanto ognuno al gusto del caffè ci attacca quel che gli pare.

Questo desiderio (di desiderio) che compare nelle nostre vite con un po’ più di leggittimazione di alcool e sigarette si sta però compromettendo; i due eccessi sono i perversi del “famolo strano” e quelli del “caffè senza caffè”: per “famolo strano” non intendo quelli che sono in quattro e “uno al vetro macchiato freddo, uno ristretto, uno macchiato caldo ed uno doppio grazie”, che qui siamo ancora alla sana dose di perversione che costituisce l’identità, ad ognuno la sua variante di piacere, un po’ come la variabile della quantità di zucchero che ci caratterizza tutti (“quanto?”). I veri campioni del “famolo strano” invece sono i neo-caffettari all’americana (sì, sul caffè sono proprio anti-americano), che nei loro Starbucks offrono un varietà impressionante di caffè. Frappuccino, Mocaccino, Chistmas Blend, Doppio Masscìato (sì, manco lo sanno pronunciare) con il latte di soia/bovino/organico, Dark Roast, Sumatra, Espresso e tutte le varie possibili decine di combinazioni che disperdono il semplice e banalmente potente desiderio in un’infinità di scelte e "bellezze", un po’ come fanno i sex-shop, in cui il rischio è più di perdersi e perdere la propria declinazione sessuale che quello di trovare il “santo graal” del piacere, che ci darà la tanto sospirata gioia.

All’altro lato dello spettro c’è il “caffè senza caffè”, ovvero il decaffeinato, il sesso senza la sporcizia, l’amore senza (la possibilità del) dolore, il gusto senza retro-gusto, insomma un desiderio depotenziato, variante che ovviamente Starbucks ed affini offrono per ogni tipo di loro caffè, incastrando in maniera così geniale queste due perversioni: il perdersi (nella scelta) della perdita (con quale mi de-caffeino?) oppure il disperdere (il desiderio decaffeinato) nella possibilità dei molti possibili (puri e non decaffeinati desideri).

Non ho nulla contro la ricerca del gusto, o con la sua educazione, o con il conciliarlo con la salute o con tutto quello che vi pare, ma sui caffè, proprio perché ci giochiamo solo il caffè ovvero il desiderio come tale, toccherebbe forse smettere di essere così complicati, bypassare tutte le paure e le dipendenze, e prenderlo sul serio semplicemente godendoselo. Che poi io in realtà piglio quasi solo cappuccino.

*e mo come lo chiamo? “signore”? troppo in-distinto, “mendicante”? no fa troppo dickens o la bibbia con afflato di pietà paternalista, vabbè diciamo...“tizio”, o forse “tipo”. Che palle sto politically correct, ecco mo finisco sta nota, torno su e scrivo “tipo”, ecco, sì “tipo”!

17 gennaio 2007

Groening e la Apple

Direttamente dalla Boliboop's Homepage:
Cosa lega Matt Groening, il creatore dei Simpson e Futurama, e la Apple Inc.?

Alla fine degli anni '80, Groening disegnò molte pubblicità per quella che allora era conosciuta come Apple Computer Inc. Lo stile e i personaggi utilizzati da Groening erano quelli del suo fumetto Life in Hell.

Eccone un esempio del 1980:
Groening Apple Ad.jpg

Interessante è anche la carrellata presente su una pagina di .mac. I Simpson erano nati nel Tracey Ullman Show da circa un anno, ma la Apple giustamente puntò sul successo consolidato e decennale di Life in Hell i cui personaggi principali erano alcuni conigli antropomorfi e una coppia di amanti gay, Akbar e Jeff, raffigurati nell'immagine pubblicitaria qui sopra.

07 gennaio 2007

"Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato"

Leggendo quest'intervento splendido e un po' retorico (perchè mica è vero che le due cose si escludono) di Steve Jobs (la mente dietro Apple nonchè fondatore della Pixar), ho capito ancora di più perchè sono passato a mac.

05 gennaio 2007

Sarà di nuovo polemica?


Eccovi il trailer del nuovo film di Mel Gibson che sta per uscire anche nelle nostre sale. Come ha fatto una delle civiltà più grandi di tutti i tempi a sparire completamente nel nulla? Chi o cosa è sato la causa di un simile eccidio? Scopriolo cliccando play...