05 febbraio 2008

Il tradizionalista impazzito

Sì, vero, i conservatori sono cattivi, reazionari catarrosi, abbarbicati alle loro poltrone ed altro mobilio scuro e fitto che affastella le loro case che son sempre buie e dall'atmosfera pulviscolare, gente che ti fa pensare a Metternich che si oppone con l'ombra del passato al sol dell'avvenire, però...

Riporta il nostro amato Tommaso Landolfi che «il Montale definì una volta (in viva intervista e senz’ombra di censura) il nostro diletto Gadda “un tradizionalista impazzito”», e della categoria nella letteratura italica ce ne son parecchi, Landolfi compreso: barocchi e densi, aulici ed artificiosi, che con un continuo horror vacui celebrano forse il timore che nemmeno il nulla esista, con consapevolezza e gioco intrecciati fra loro.

Vi sono però altri esponenti di questo stile di prosa e di vita, i conservatori veri e propri (ma tanto non sono tutti pazzi?): ieri mi sono imbattuto in una sorta di datato elogio del conservatore, del guelfo, vecchio articolo di Igino Giordani, che Malvino giustamente stigmatizza, smonta e paragona ad i recenti dibattiti clericali italiani. Nondimeno io sono stato affascinato dallo scorrere delle parole, irretito dalla sua certa inconsistenza confermata dalle ostinazioni linguistiche. Certo, l'intensità non regge per tutto l'articolo, ché il vizio dei tradizionalisti non ufficialmente impazziti è di avere paura della loro pazzia e provano a farsi passare per razionali (che folli!), però alcuni momenti valgono proprio la pena, ecco l'incipit, se vi suona leggetevi il tutto al link qui sopra:

Da un pezzo, dai primi secoli, ci si chiama i lucifugi, i cretini della società, ostriche attaccate allo scoglio cerebrale che è il dogma, punti fermi e acqua stagnante quando il pensiero moderno si evolve, statici quando la vita è dinamismo. Molta gente si è occupata di noi solo per i bassi servizi o per irriderci. E noi abbiamo tollerato troppo, ci siamo nascosti o piegati alla tromba di calunnie e dispregi rovesciataci addosso dal cosidetto pensiero moderno...

04 febbraio 2008

non fatti, ma arte-fatti

Questo blog ha da qualche giorno un fratellino, moolto in fieri, per sua stessa natura, è infatti un tumblelog, un quaderno di link, immagini, video a gettito continuo e con poche note da parte dell'autore/raccoglitore, discarica di post possibili che qui non si realizzano per pigrizia del suddetto raccoglitore che non riesce ad elaborare.

non fatti, ma arte-fatti, questo il suo nome a mo' di slogan, l'indirizzo è http://arte-fatti.tumblr.com/, qui invece il feed per chi si vuole iscrivere; è dotato di tutti i confort, musica compresa che qui manca, ci si vede da queste e da quelle parti