22 agosto 2007

Questioni teo-illogiche

Cercando su google (o gugolando come direbbe il padrone di casa del blog) se un determinato prodotto conteneva glutine (e sul prodotto stesso ci sarebbe da scrivere un altro post...ma lasciamocelo per il futuro...) mi sono imbattuto in una discussione sulla transustanziazione, che per la cronaca wikipedia definisce come

la conversione della sostanza del pane nella sostanza del corpo di Cristo e della
sostanza del vino nella sostanza del sangue di Cristo, che avverrebbe,
durante il rito della messa, all’atto della preghiera eucaristica.
E che conteneva ancheb una interessante notizia che io, pur essendo celiaco (leggasi permanentemente intollerante al glutine), non avendo contatti con la chiesa da svariati anni, non conoscevo: la CEI qui sostiene che:

le ostie speciali nelle quali il glutine è completamente assente
("quibus glutinum ablatum est") sono materia invalida per l'Eucaristia;

Dunque le ostie normalmente sono fatte di farina di grano, che contiene glutine. Se ne potrebbero fare di farina di riso, ad esempio, ma la CEI sostiene che se non hanno un minimo contenuto di glutine non sono valide. Perchè le ostie devono essere fatte di glutine. Non voglio parlare del fatto che l'Associazione Italiana Celiachia, invece di domandarsi dove sia scritto nei testi sacri che il pane di Cristo non poteva essere fatto di un cereale non contenente glutine, ha accettato di certificare come non nocive delle ostie a "basso contenuto di glutine". Da
questo articolo fra l'altro si evince che questa ostia "a basso contenuto di glutine" sarebbe secondo tale Prof. Arlorio idoena perchè contenente meno di 20 ppm (particelle per milione) di glutine. Ripeto, fortunatamente ho solo la sfortuna di essere celiaco, ma non sono cattolico, quindi la questione non mi coinvolge direttamente, però continuo a chiedermi se in 20 particelle c'è la differenza che fa sì che avvenga la transustanziazione. Cioè c'è un nesso fra Cristo e il glutine? Potrebbe questa essere una svolta per gli studi teologici tutti??

Questa era la premessa...ma la cosa più divertente viene ora...

Approfondendo la questione ho trovato (tramite simplicissimus) questo documento firmato nientemeno che dall'attuale Papa, che sostiene:

i candidati al sacerdozio che sono affetti da celiachia o
soffrono di alcoolismo o malattie analoghe, data la centralità della
celebrazione eucaristica nella vita sacerdotale, non possono essere ammessi agli
ordini sacri;



Un celiaco e un alcolista non possono diventare preti?? Qual'è il nesso fra l'alcolismo e la celiachia? E fra questi due e il sacerdozio? Presto sentiremo parlare di divieto per chi ha gli occhi azzurri o veste di verde o legge Paperino.. Ok l'ultima provocazione: ma una donna celiaca può diventare suora? Ok questa è davvero l'ultima: e se un prete viene diagnosticato dopo essere stato ordinato?

Beh diciamo, che allora una fortuna ce l'ho...se pure dovessi mai avere una crisi mistica e cercare di entrare nella santa romana chiesa qualcuno me lo impedirà...

La questione probabilmente ha avuto degli sviluppi nel tempo, perchè i documenti a cui faccio riferimento credo siano abbastanza vecchi, però non è questo un buon motivo per dimenticarsi cosa è successo in passato (mai esistite le streghe??). Devo dire che mi ha permesso di trovare un bel po' di cose interessanti sul web, che rimando al post successivo...

3 commenti:

Francesco ha detto...

Sono commosso dalle tue ricerche, sto sinceramente pensando di convertirmi alla celiachia (ho le idee un po' confuse ultimamente).

boliboop ha detto...

ratzinger è un demente... si può scrivere ratzinger in questo blog?

Anonimo ha detto...

Sono celiaca e non cattolica.
dio ce ne scampi.