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Dicono in giro, anzi, lo dice la blogosfera stessa, che per l’ennesima volta è morto il blog, questa volta pare per davvero, come ogni volta. E questo blog allora finalmente esce da un equivoco. Si credeva vivo, vivacchiante, o al massimo morente, e invece era ed è morto, deceduto e trapassato, quindi può finalmente tornare alla vita, alla parola e ai post dopo un anno e molto più, solo che alla vita nella morte.
Insomma questo blog ricomincia da qui, dal suo essere zombie, un non blog - uno zlog? un blombie? fate voi. Supera così l’idea, che l’aveva avvizzito e azzittito, di dover dire qualcosa, di doversi esprimere, riferirsi a fatti, parole opere e opinioni, di dover essere un blog. Invece ora che il cazzeggio si è trasferito altrove -nel mio caso su friendfeed e su tumblr-, e che i contenuti son morti, sepolti forse, questo blog può uscire dalla sua tomba, ritornare sbrindellato, coperto di terriccio, sfavillante e putrescente insieme, ripetendo delle frasi idiote, senza volontà alcuna, e scoprire che al fondo di tutto, della bloggosità, del diarismo, c’è il diarismo stesso, non c’è contenuto né cazzeggio, ma pura e vuota referenzialità, esistenza da morti. Questo stesso post, questa desurrezione, altro non è che una purissima forma distillata di blog, un concentrato di niente, del dire che esistiamo -esisto- perché siamo morti. Partecipate e gioite rumorosi e numerosi. Ci si rivede da queste parti, con maggiore costanza di quanto la vita permettesse.
*l’io scrivente si scusa, ma non sa se questo stesso termine che gli si riferisce -"io"- denoti il blog stesso, l’autore di cotanto post, o un’altrettanta entità fittizia -insomma lo scrivente si scusa, ma non sa chi è.
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4 commenti:
Mi piaceva controllare ogni tanto il blog morto, faceva molto "deserto dei tartari". Il nuovo post è arrivato ed io non sono stato mandato via: sempre che domani non mi bannino l'indirizzo del post dall'ufficio, in quel caso simmetria perfetta!
cioè praticamente finito il dottorato ricomincia la vita! (ogni riferimento a fatti, persone o io scriventi e puramente casuale)
grazie ai miei approfonditi studi su i tarocchi, posso scientificamente affermare che la morte è l'arancia che indica il cambiamento, la maturazione, il passaggio dal limone, notoriamente acerbo, all'arancia tarocca che falsa non è. cerca però di marcire con calma.
beh, fa piacere vedere che qualcuno passa ancora di qui, grazie dei commenti, qui in effetti ricomincia la vita -o la morte-, e continua il deserto, solo con qualche oasi in più.
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