Allora, eravamo io, Frakoviak, Benjamin, Galalao Galalei... che ci contendevamo il titolo ed annesse fascia, corona, lacrime e strilli degli altri concorrenti, di "più buono di Veltroni"...
ma stavolta ho vinto io, vi segnalo 3 link che mi varrano il titolo
tutti i Simpsons, dico tutti, disponibili online, qui, cliccate la stagione -anche la 18esima che in Usa è ora in programmazione- scegliete l'episodio e lo vedete subito!!!
e già che ci siamo, idem per South Park e Futurama
cosa, come dite??
l'aveva già postato il grande giavasan ed i suoi prodi commentatori??
vabbè, se lo dite voi
che poi, a dirla tutta, volendo, con un'estensione apposita di firefox di cui qui avevo parlato, secondo me c'è pure modo di scaricarli, vi farò sapere
e fate i bravi ragazzi e gentilmente ringraziate, che "lui" vi dà la festa del cinema mentre questo blog realizza i vostri sogni, quando vorrete i Simpsons saranno sempre con voi
p.s. fra una settimana in un unico sito ci saranno i link a tutte le puntate di tutte e tre le serie, con in più I Griffin (Family Guy) ed altro
26 settembre 2006
21 settembre 2006
Vabbè, io lo dico
Ok, è vero, bisogna dirlo, i miliardari non sono come noi.
Però (sì, alla fine ci arrivo al però) a me sto Soru, mr.tiscali, fra tasse sui riccastri che invadono e sbranano la Sardegna, l'aver mandato via gli americani dalla Maddalena ed affermazioni del genere di quella qui sotto, inizia proprio a piacermi
Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti
p.s. Nuoro, si legge Nùoro, no così, tanto per non farvi fare brutta figura se un giorno incontraste quest'unico miliardario buono
Sì, son d'accordo, che la politica agli e degli imprenditori (miliardari!!!) se l'inventata quel cosetto lì senza capelli
E poi son padroni e padroni restano
Che mica conoscono le esigenze di noi comuni mortali, e poi ci sono ...le crune degli aghi, strette, troppo strette
e poi volete mette 'na bella porchetta rispetto a quei loro ambienti scì scì?
E poi son padroni e padroni restano
Che mica conoscono le esigenze di noi comuni mortali, e poi ci sono ...le crune degli aghi, strette, troppo strette
e poi volete mette 'na bella porchetta rispetto a quei loro ambienti scì scì?
Però (sì, alla fine ci arrivo al però) a me sto Soru, mr.tiscali, fra tasse sui riccastri che invadono e sbranano la Sardegna, l'aver mandato via gli americani dalla Maddalena ed affermazioni del genere di quella qui sotto, inizia proprio a piacermi
CSF: Quando Vittorio Emanuele, in una telefonata intercettata, ha detto che i sardi puzzano, come ritorsione il comune di Nuoro ha cancellato la sua famiglia dalla toponomastica.
Renato Soru: «Credo che l’abbiano fatto anche altri comuni. Una cosa che personalmente apprezzo. Si poteva fare anche prima. Ma non penso che dobbiamo perdere tempo dietro alle vicende di questa persona. Prima non poteva entrare in Italia. Adesso non può uscire. Splendido. È un’immagine letteraria».
Dall'intervista di Claudio Sabelli Fioretti
p.s. Nuoro, si legge Nùoro, no così, tanto per non farvi fare brutta figura se un giorno incontraste quest'unico miliardario buono
17 settembre 2006
A Sud
Solo poche righe per denunciare l’attacco di cui, negli ultimi giorni, è stata oggetto A Sud, associazione da tempo impegnata in un lavoro di supporto delle comunità indigene e dei movimenti popolari dell’America Latina. Nei primi di settembre, infatti, il sito di A Sud è stato totalmente bloccato. Gli hacker hanno cancellato tutte le cartelle del sistema e hanno rubato l’intero elenco dei contatti dalla mailing list.
La redazione di A Sud è attualmente impegnata nel lavoro di ripristino del proprio sito. Ma il contesto in cui i volontari di questo collettivo continuano a lavorare resta preoccupante. L’attacco informatico, infatti, è solo l’ultimo episodio di una serie di intimidazioni di cui A Sud è stata oggetto. Poche settimane fa infatti la sede dell’associazione è stata scassinata da ignoti. Nulla vieta dunque di pensare di essere di fronte a una serie di atti senza dubbio finalizzati a intralciare i lavoro dei volontari del collettivo A Sud.
La gravità di questi attacchi risulta addirittura maggiore se si considera che nei prossimi tempi A Sud prenderà parte con un suo rappresentante ad un’importante missione internazionale organizzata dall’ONIC (Organización Nacional Indígena de Colombia), finalizzata a denunciare il genocidio in corso di 18 popoli indigeni in Colombia.
Per informazioni e contatti in Italia: 3463501753 - associazione.asud@gmail.com
Per contatti con A Sud in Colombia: 005713133206705
Per informazioni e contatti in Italia: 3463501753 - associazione.asud@gmail.com
Per contatti con A Sud in Colombia: 005713133206705
12 settembre 2006
After-hours e rovelli
La prima Notte Bianca priva di catastrofi varie (dai black out agli acquazzoni le edizioni degli ultimi tre anni non sono state delle più fortunate) è stata anche quella cui per la prima volta ho partecipato per intero, in un debilitante after-hours terminato alle dieci del mattino nella geniale idea di una gita a Formia in macchina. Con questo non voglio certo arrogarmi il titolo di portafortuna dell'iniziativa. Semplicemente mi trovavo a riflettere sul fatto che spesso, nel contesto di questi avvenimenti di massa, mi trovo diviso tra diversi stati d'animo.
Da un lato, infatti, il desiderio di prendere con leggerezza una serata che alla fine dei conti si potrebbe considerare simile a tante altre. Dall'altro la consapevolezza che in verità di "simile" non c'è assolutamente nulla: pressione mediatica e sociale (del tipo feste comandate quali capodanno, pasquetta, natale and so on), sensazione di regressione alla massa ed estraneità generalizzata alla fine mi rendono inevitabilmente nervoso e scostante. Poi di fronte a certi spettacoli con un preciso indirizzo ideologico (chiaramente di sinistra), mi viene spesso la sensazione che il tutto si risolva in un grande momento di autocompiacimento (o peggio addirittura di mera autoconsolazione) che non ha alcun risvolto immediato sul piano dell'azione. E' questo il motivo per cui alla fine la politica buonista del caro Walter non mi soddisfa: perché essendo convinto della necessità di interventi trasversali e multidirezionali per la soluzione di situazioni complesse, non riesco a confidare nella validità dei soli due principi veltroniani, vale a dire cultura e solidarietà.
Ma alla fine, in un modo o nell'altro, mi sono lasciato tracinare nel capolavoro di questa espressione politica che è appunto la Notte Bianca. E strascicando i piedi (e non solo in senso metaforico) sono pure riuscito ad arrivare al concerto di Vinicio Capossela in programma al Pincio alle sei del mattino. E alla fine, non in un modo o nell'altro ma in maniera decisamente precisa, ho trovato di che rallegrarmi e, perché no, consolarmi (ma in una dinamica strettamente individuale, ci mancherebbe). Non starò qui adesso a descrivere il concerto o a sprecare incensi per quello che è sicuramente uno dei migliori artisti italiani, sicuramente il più interessante per il suo sfacciato eclettismo (vero "gladiatore del palco", direbbe sicuramente un qualche giornalista del Tg2). Più che altro, come è poi natura stessa del supporto su cui scrivo in questo momento, mi voglio concedere semplicemente di lasciare una breve traccia - forse appena accennata - della sensazione di piacere e di leggerezza che ho provato alla fine di una notte di arrovellamenti.
Da un lato, infatti, il desiderio di prendere con leggerezza una serata che alla fine dei conti si potrebbe considerare simile a tante altre. Dall'altro la consapevolezza che in verità di "simile" non c'è assolutamente nulla: pressione mediatica e sociale (del tipo feste comandate quali capodanno, pasquetta, natale and so on), sensazione di regressione alla massa ed estraneità generalizzata alla fine mi rendono inevitabilmente nervoso e scostante. Poi di fronte a certi spettacoli con un preciso indirizzo ideologico (chiaramente di sinistra), mi viene spesso la sensazione che il tutto si risolva in un grande momento di autocompiacimento (o peggio addirittura di mera autoconsolazione) che non ha alcun risvolto immediato sul piano dell'azione. E' questo il motivo per cui alla fine la politica buonista del caro Walter non mi soddisfa: perché essendo convinto della necessità di interventi trasversali e multidirezionali per la soluzione di situazioni complesse, non riesco a confidare nella validità dei soli due principi veltroniani, vale a dire cultura e solidarietà.
Ma alla fine, in un modo o nell'altro, mi sono lasciato tracinare nel capolavoro di questa espressione politica che è appunto la Notte Bianca. E strascicando i piedi (e non solo in senso metaforico) sono pure riuscito ad arrivare al concerto di Vinicio Capossela in programma al Pincio alle sei del mattino. E alla fine, non in un modo o nell'altro ma in maniera decisamente precisa, ho trovato di che rallegrarmi e, perché no, consolarmi (ma in una dinamica strettamente individuale, ci mancherebbe). Non starò qui adesso a descrivere il concerto o a sprecare incensi per quello che è sicuramente uno dei migliori artisti italiani, sicuramente il più interessante per il suo sfacciato eclettismo (vero "gladiatore del palco", direbbe sicuramente un qualche giornalista del Tg2). Più che altro, come è poi natura stessa del supporto su cui scrivo in questo momento, mi voglio concedere semplicemente di lasciare una breve traccia - forse appena accennata - della sensazione di piacere e di leggerezza che ho provato alla fine di una notte di arrovellamenti.
11 settembre 2006
Stime Statistiche Calcistiche
Come molti di voi sapranno, la Juventus è stata retrocessa d'ufficio in Serie B con 17 punti di penalizzazione. Riuscirà a tornare subito in Serie A? Una persona normale risponderebbe "aspettiamo e vediamo", io invece ho preso le classifiche di serie A e B della scorsa stagione da wikipedia e ho fatto qualche conto.
Se vi interessa, continua qui.
Se vi interessa, continua qui.
Nassirya Beguine
innanzitutto mea culpa perchè il brano di cui qui sotto, che ora so intitolarsi "Eravamo in 19", non è una rhumba, ma una beguine, seppur moderata (!!!), come scoperto oggi grazie all'amabile Canale Italia che provava a vendermene la cassetta.
e mi devo rimangiare anche quanto detto nel post precedente, la rete non ha pudore, ecco infatti il testo completo nonchè un comodo estratto audio di questo obbrobrio della Orchestra Bagutti.
l'unica pseudo-consolazione è che, come iniziavo a temere, non era stata una mia allucinazione
Io avevo cieli azzurri
Nello sguardo e dentro al cuore
Con i sogni dei vent’anni
E il tuo sincero amore
Quel giorno son partito
In divisa da soldato
Con la fiamma e il tricolore
Ma non sono più tornato
Eravamo in 19
tutti quanti a Nassiriya
Per difendere la pace
E portar democrazia...
vabbè, dopo la rima Nassirya-democrazia direi che basta, e per favore non chiedetemi perchè continuo a guardare Canale Italia
08 settembre 2006
Nassirya Rhumba
e insomma, ero lì, un'oretta fa, seduto un po' spaparanzato sul divano, ipnoidiotizzato nel guardare i video di liscio ed affini sul nordista Canale Italia, pensando alla variegata "poliformia" de sto mondo, fra urban-chic, provincie denuclearizzate, fine de "la storia" ed inizio de "le storie" a ritmo di lambada e polenta, con dinanzi agli occhi tizi che sembravano la presa in giro di Olmo ovvero Fabio de Luigi versione Mai Dire Gol
beh in mezzo a questo flusso, parte l'ennesima canzone strappacuore, pseudo belcantata, tento di decifrare il testo fra le grida di vecchiette urlanti, e parla di un giovane di venti anni, che parte, non capisco bene per dove, con la fiamma (?) ed il tricolore(!!), anzi erano in 19 (...),
e non son tornati
insomma, era un'amabile canzone su Nassiriya, cantata con uno sguardo di felicità e piacioneria dal giovin cantore che faceva sinceramente ribrezzo,
...e poi, a metà o giù di lì, STOP
schermonero
telepromozione
ho provato a gugolare quel che ricordavo del testo per scoprirne l'autore, ma nisba, forse anche la rete ha del pudore
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