innanzitutto mea culpa perchè il brano di cui qui sotto, che ora so intitolarsi "Eravamo in 19", non è una rhumba, ma una beguine, seppur moderata (!!!), come scoperto oggi grazie all'amabile Canale Italia che provava a vendermene la cassetta.
e mi devo rimangiare anche quanto detto nel post precedente, la rete non ha pudore, ecco infatti il testo completo nonchè un comodo estratto audio di questo obbrobrio della Orchestra Bagutti.
l'unica pseudo-consolazione è che, come iniziavo a temere, non era stata una mia allucinazione
Io avevo cieli azzurri
Nello sguardo e dentro al cuore
Con i sogni dei vent’anni
E il tuo sincero amore
Quel giorno son partito
In divisa da soldato
Con la fiamma e il tricolore
Ma non sono più tornato
Eravamo in 19
tutti quanti a Nassiriya
Per difendere la pace
E portar democrazia...
vabbè, dopo la rima Nassirya-democrazia direi che basta, e per favore non chiedetemi perchè continuo a guardare Canale Italia
4 commenti:
Parlando seriamente... il tizio canta in prima persona, insomma, sarebbe un morto, no? A Nassirya. Giusto? Insomma, un po' di rispetto, o no? Ma questi qua che cacchio ne sanno, dico io, di cosa penserebbe, direbbe, canterebbe, un tizio morto che quindi non può pensare, dire, cantare, almeno, cioè, per le nostre orecchie terrene? Ché magari non credono più in robe piccole piccole come la democrazia (voglio dire, il Regno dei Cieli è una monarchia, no?). Dico io, ingenuamente... limitarsi a dar voce ai vivi che raccontano, tipo che il narratore fosse un semplice testimone, oppure ipotizzano pensieri emozioni, che so io, qualcosa tipo laguerradipiero? Ah, roba di sinistra? Vabbè... erano mille papaveri rossi!
il regno dei cieli è una dioarchia
Una piccola annotazione: a quanto pare alle sagre e alle feste di paese questa canzone va per la maggiore e viene ballata tra un bicchiere di vino e una salsiccia di maiale. Questo sì che è rispetto!
Mi sembra che non sia il primo e non sarà l'ultimo pezzo sui caduti o sui morti come si dice qui.
I partigiani hanno la loro, e mi pare che una chitarra che fa ra-ta-ta-ta sia stata l'inno di molti contro la guerra in Vietnam.
Per non parlare di Guccini e dei Nomadi che cantano Auschwitz dando voce ad un bambino ebreo (giusto per citare un esempio che da voce ai morti).
Credo che nessuno ora possa dire "Ma questi qua che cacchio ne sanno". I soldati sono volontari, quelli mandati in giro per il mondo sanno che non sono lì a giocare a briscola e credo che lo facciano perché ci credono veramente in quello che fanno. Ingenui? mah, chi può dirlo.
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