22 luglio 2008

La storia si ripete sempre: la prima in tragedia, la seconda in farsa, la millesima in non si sa più cosa, forse in nulla

Ma pensa te, l'Umberto Bossi che impreca contro l'inno, che attacca la "patria", l'unità nazionale. Chi l'avrebbe mai detto, è davvero sconcertante oltre che inaspettato, son vent'anni che sta in politica, sulla ribalta e sui ribaltoni, ed era sempre stato così rispettoso, misurato, e poi di certo di 'ste cose non si era mai occupato, sempre lì a declamare versi di Orazio e ad occuparsi di apicoltura nel tempo libero, ed ora colto addirittura a fare gestacci. Capisco bene che l'intera politica italiana, a sinistra -nel Pd- come a destra, continui da due giorni a discutere preoccupata degli insulti del Bossi che ora l'è pure ministro - tacendo per carità di patria (!) quelli ai docenti che gli hanno bocciato il figliuolo*.

Immagino gli uffici politici -esistono ancora?- dei vari partiti -esistono ancora?- alleati o avversari dell'Umberto, tutti scandalizzati, tempestarsi l'un l'altro con telefonate di fuoco, scambi roventi che mettono in discussione lo stesso governo, la maggioranza che si divide su questa improvvisa uscita, l'opposizione che ritrova vigore e rigore e smette di rincorrere la propria ombra. Panico, preoccupazione, richieste di dimissioni, campagne stampa infuocate, difficili e faticosissimi tentativi di riconciliazione e mediazione squisitamente politca fra il Pdl e la Lega : è tutto intorno a noi, sta avvenendo in queste ore, forse non ci rendiamo conto della portata, ma c'è un enorme dramma politico in atto.

E che dire poi delle intercettazioni di Berlusconi alluse, eluse dagli interessati e profuse da molti giornali seppur senza virgolettato, in cui si rivelerebbero scandali sessuali, prestazioni (manco fossimo dal commercialista) in cambio di una parte in una fiction o nel consiglio dei ministri. Grande sconcerto anche qui, ché il personaggio si è sempre presentato nella sua assorta morigeratezza personale, in un contegno calvinista che mai, e dico mai, avrebbe fatto pensare a tale becera bassezza, alla politica ridotta ad i suoi affari personali, addirittura intimi e sessuali.

D'altronde in questo quindicennio di esposizione pubblica politica i suoi elettori, i cattolici in particolare, credevano di star votando non dico un De Gasperi, ma almeno un Fanfani, gente più abituata a discutere del sesso degli angeli che di marecarfagne o di signorine discinte da piazzare in tivvì. Di qui la preoccupazione del Silvio Berlusconi che tutto ha fatto per bloccare le suddette intercettazioni, ché gli potevano alienare parte del suo consenso, allontanando l'elettorato indignato e sconvolto, tradito nel profondo dall'uomo che credevano incarnasse le virtù cristiane come nemmeno il Papa -per il Papa d'altronde, riflettevano i cattoelettori, è più facile, vien meglio astenersi in toto che selettivamente, insomma la santità è più a portata della normalità.

Tutti questi sconvolgimenti del nostro senso comune politico, queste "rivelazioni"e lo smascheramento di questi due uomini, cui magari ci opponevamo ma che rispettavamo, ci devono aver lasciato peggio di quanto pensassimo, frastornati e gravemente intontiti. Altrimenti non si spiega perché nessuno, o quasi, parli e affronti il quadro estremamente realistico del potere italico, fra gruppi massonici eversivi, mazzette a destra ed a D'Alema, spionaggi industriali e politici, servizi perversi più che deviati, che Giuliano Tavaroli, l'esperto di sicurezza della Telecom-Pirelli nonché intercettatore per conto di Tronchetti Provera di metà paese, sta tracciando in questi giorni sulla repubblica.

*in questo moto familiare dissimulato, questa protezione del cucciolo mascherata da istanza politica (o razzista, ma credo nel caso sia uguale), Bossi è decisamente meridionale, o forse semplicemente italiano, checché ne dica .

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bossi è un cafone ignorante, proprio quello che ci vuole per convincere una massa di cafoni ignoranti come quella riunita al congresso della liga veneta

Anonimo ha detto...
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