03 novembre 2008

Arrivederci (al festival del film di) Roma



Ché io non c'ero mai stato ad un festivàl del cinema, intendo in pianta stabile con l'accredito, rimediato per altro, ma poi ho scoperto che volendo uno in qualche modo se lo fa.

- i biglietti c'hanno tutti scritto sopra Vietato ai minori di 18 anni, ché visto che sti film che vanno ai festival non hanno ancora passato il visto della censura. Che uno si tende a dimentircarlo, ma all'Italia c'abbiamo la censura.

- Se facevi la rush line, che vuol dire che se hai un badge fai la coda e se ci son posti in sala ti fanno entrare, entravi a tutte le proiezioni e incontri. Ed intendo proprio a tutti, per lo meno in questo festival mai frequentatissimo la rush line è sempre entrata tutta o quasi, tranne forse da Pacino o cose simili.

- I ragazzini per High School Musical erano assatanati, letteralmente, posseduti da qualcosa, che poi le protagoniste ed i protagonisti non so nemmeno bellissimi o roba simile. Comunque per la prima con qualcuno degli attori c'è stata la guerra dei posti, degli accrediti, dei politici. E poi al giorno clou c'erano dai bambini di 7/8 anni, non di più che già così è troppo, ai sedicenni.

-Quasi mai la sala era piena

-E' bellissimo vedere un film non sapendone quasi niente -quasi, dico, perché sennò uno finirebbe a vedere pure High School Musical-, e farsi prendere da un po' di girare del caso, fra proiezioni che si incastrano ed uno vede un po' dove lo porteranno gli orari.

-La maggior parte dei registi intervenuti -Assayas e Greenaway forse i più interessanti- c'aveva na voglia di parlare, di parole, che poi ti spieghi perché in molti scrivono libri, o anche film a pensarci bene.

- La mia personale classifica del festival, almeno di quello che ho visto, che per gran parte non era in gara, è Chinese Coffee, film di qualche tempo fa di De Niro di cui al primo giorno, poi il docu-film-mentario Stolen Art di Simon Backès, di cui al sesto giorno, e poi Serce na dtoni, di Zanussi di cui al penultimo giorno

- Il pubblico, insomma noi pubblico, non è male, ma potrebbe fare di più. Troppo caciarone, troppe domande banali assai, o paura di farle.

- L'organizzazione, boh, poteva fare di più in ogni senso, l'unica sezione veramente bella era quella Altro Cinema (complimenti a Mario Sesti e soci), quello che son mancati son proprio i film "tradizionali", narrativi, tutti abbastanza deludenti -non ho visto Appaloosa e dicono che quello riscattava un pò il tutto, e forse pure un po' Winspeare con Galantuomini.

- Non ho mai votato per un film, pur potendo in quanto parte del pubblico, che sta cosa della gara mi fa impressione, e poi le cose belle erano tutte fuori gara o quasi.

- I giornalisti so meno peggio di quello che un pensa, ma comunque non son granché

- Le attrici, quelle belle, beh viste dal vivo so' proprio belle.

- Tre o quattro film li ho interroti in mezzo, all'inizio, verso la fine, per la coincidenza con altre proizioni. Mi pare Schattenwelt -roba di Raf in Germania, ma non Baider Meinhof che sembrava troppo la Banda della Magliana-, Exodus, un documentario sull'album omonimo di Bob Marley, e qualcos'altro che non ricordo. E come diceva già Pennac dei libri parecchio tempo fa, beh si può fare, interromperli e andare avanti, altrove.

- Essendo un festival mi sentivo più legittimato a vedere film da solo, sottile arte altrimenti da me pratica pochissimo, e mi sa che debbo continuare a farla sta cosa, a farmi un festival personale in testa.

- Ogni tanto, con Rocknrolla -yeah!- soprattutto, sopraffatto dalla fame avrei voluto dei Pop Corn.

- E' bello quando i film ti si mischiano in testa, le coincidenze le ri-monti insieme e ti fai un film tuo, da cui vieni scavalcato,

- Più film vedo al giorno più sono contento, ma devono essere in sala, col buio.

- L'anno prossimo ci torno sicuro, però così, ad immersione piena.

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