05 settembre 2007

Il paradosso del gelataio: spiegata la deriva al centro (dannato PD)

il logico e matematico impertinente Piergiorgio Odifreddi ci spiega perché siamo fregati


p.s. che poi sfortunatamente la destra non mi pare si stia spostando al centro, vabbé, pure nei paradossi ci rimaniamo fregati, peggio dei carabinieri

5 commenti:

luca ha detto...

in scienza politica era divenuto famoso (negli anni 50) come "modello drogheria", con il droghiere al posto del gelataio.

il centro governa anche in sistemi consensuali, dove il partito, votato con sistema proporzionale, collocato al centro del continuum politico aggrega intorno a se una coalizione di governo.

interessante è discutere anche del fatto che la distribuzione dei voti e del rapporto votatnti/non votanti non è necessariamente simmetrica tra destra e sinistra nè gaussiana.

Francesco ha detto...

vista la narcotizzazione coinvolta nel processo centripeto, tirare in ballo la drogheria mi sembra effettivamente più appropriato (anche se il gelato richiama la fanciullezza dell'elettore, o per lo meno di molti)

ahimè immaginavo che anche nel proporzionale le cose non fossero migliori, l'ultima parte del commento invece non capita benissimo, perdonami l'ignoranza...ti riferisci a qualche altra formulazione del problema in cui si possono mostrare asimettrie?

luca ha detto...

in effetti non sono stato chiaro.
quello che volevo dire è che gli elettori del cdx potrebbero essere meno propensi all'astensionismo di quelli del csx. Oppure che la distribuzione degli elettori è a forma di due gobbe (invece di una sola), dove il grosso degli elettori di ciascun schieramento è sulle "tre quarti" del continuum dx-sx, mentre al centro ci sono pochi elettori. queste due gobbe non necessariamente sono speculari e la loro conformazione potrebbe influire sulle strategie politiche.

ultima annotazione su quello che dice odifreddi: il centro di un sistema politico non è dato aprioristicamente e universalmente. quello che è di centro in germania, per capirci, è di estrema sinistra in inghilterra. una sfida per i politici è quello di spostare il baricentro della società, come ad esempio fece la tatcher.

Francesco ha detto...

hai ragione, la traslazione del centro pare l'unica possibilità,
è la sinistra purtroppo che nella sua ossessione, peggio di una dama vezzosa, di non essere presentabile -a confindustria alla chies, alle casalinghe di qualsiasi borhjetto di provincia a scelta- in quanto pura e semplice sinistra, lascia imporre così il linguaggio ed i confini del dibattito agli avversari. E per fortuna gli avversari di qui non sono granchè -la questione sicurezza ad esempio non è che siano ancora mai stati capaci di cavalcarla alla grande, ovvero all'americana- più che alto sono i loro house organ ed uffici stampa spacciati per quotidiani a traviare le menti italiche; credo facciano molto di più (di male) il giornale, il tempo, o i tg mediaset che le dichiarazione stolte dei vari politici.

riguardo le gobbe -una non a caso domina ancora la politica italiana- credo sia interessante quello che dici riguardo la disposizione su di esse degli elettori. Sarebbe utile potere in qualche modo -non mi fido dei soli sondaggi- comprenderne la reale conformazione...

luca ha detto...

secondo me i partiti, volenti o nolenti, lavorano molto sui sondaggi e, frammentati come sono, cercano le proprie nicchie elettorali. le gobbe corrispondono alla distribuzione dei partiti. In Italia c'è una grande gobba al centro (ds) che declina fino ai punti sottili di udc (al centro del panorama poltico) e comunisti (all'estrema sinistra). per la dx è più complicata: dove mettiamo la lega? grosso modo però la loro curva mi pare molto più ripida ai margini e tonda in cima, come un marshmallow...