Sono tutti staccati dalla realtà. La sinistra magari prova a interpretarla, ma non la vive.
Un applauso, di approvazione quanto di scuse e di ammissione di colpa visto l'ambiente, si è levato in sala.
un invito ai surrealisti, gli astrattisti, gli iperrealisti, i classicisti, i dadaisti, gli edonisti, i monadici, gli atonali, gli espressionisti, perché “che meta hanno le nostre passeggiate se non la realtà?”.
Sono tutti staccati dalla realtà. La sinistra magari prova a interpretarla, ma non la vive.
Tanto per ricordarci che la realtà, che campeggia lassù nel titolo e pare anche attorno a noi, ne ha molte da offrirci: da un bell'articolo di Marco D'Eramo su il manifesto di ieri, ecco a voi in che cosa credono i Mormoni, sì quelli in Utah con le tante mogli -una volta, dicono-, puritani e cosmopoliti -girano il mondo per convertirci:Secondo il Libro di Mormon, pressappoco nel 600 avanti Cristo, subito prima che i babilonesi distruggessero Gerusalemme, le famiglie di Lehi (un facoltoso mercante ebreo), di Ishmael e Zoram viaggiarono dalla Palestina fino in America dove Lehi morì. Dopo la sua morte, il suo quarto figlio, Nephi, venne a sapere che i fratelli stavano complottando contro di lui, così fuggì e con i suoi seguaci si rifugiò nei boschi. I seguaci di Nephi si chiamarono nephiti (suddivisi a loro volta in josephiti, giacobiti, e zoramiti). I seguaci del primogenito di Lehi, Laman, furono chiamati lamaniti, anche se vi erano ishmaeliti, lemueliti... Secondo i mormoni, nephiti e lamaniti sono i progenitori degli indiani di America, o almeno di una parte, e ricevettero una visita di Gesù Cristo subito dopo la sua crocifissione. Dopo una serie di secolari peripezie, i nephiti furono sconfitti dai lamaniti. La storia di questi popoli fu registrata in tavole dorate scritte in misteriosi geroglifici da Mormon, padre di Moroni, l'ultimo sopravvissuto dei nephiti, che ricevette le tavole da suo padre e le nascose nel 421 d. C. in un luogo che 14 secoli dopo (nel 1823) sarebbe si sarebbe trovato nello stato di New York, vicino alla casa di Joseph Smith (1805-1844) cui Moroni apparve in sogno, gli fece trovare le tavole e, grazie a una «pietra profetica», lo rese capace di trascriverle in inglese moderno in quel che è divenuto il Libro di Mormon. Va detto che Joseph Smith aveva già trovato altre pietre magiche che, diceva, lo rendevano capace di individuare tesori nascosti, attività in cui fu impegnato per quattro anni, tanto che nel 1826 fu trascinato in processo come impostore per il mancato ritrovamento di un tesoro.Circa 12 milioni di persone negli States credono in tutto ciò -sì, ok, il credere religioso si è abbastanza sfumato negli ultimi tempi, ma questa non pare gente di grandi sottigliezze-, fra cui un candidato repubblicano alla presidenza, Mitt Romney, ed il presidente democratico del senato Harry Reid. Parliamo della religione con il più alto tasso di crescita mondiale grazie all'altissimo numero di missionari in giro per il mondo. Almeno ai tempi dell'Eneide i miti fondanti li affidavano a gente capace che non produceva simili incroci fra Codice Da Vinci ed Indiana Jones, comunque sempre meglio di Scientology ed i vari alieni, o no?
Sullo scorso numero di Internazionale c'era un articolo dello psicologo e scienziato cognitivo Steven Pinker, dal titolo In difesa delle idee pericolose (qui in inglese, sorry ma gli italiani son più chiusi e non ci lasciano leggere i loro contenuti online), in cui argomentava contro la possibilità che nella ricerca scientifica vi siano dei tabù, dei limiti che facciano escludere alcune domande dal dibattito in quanto socialmente scomode o contro i nostri ideali, roba del tipo (cito) "La situazione ambientale è migliorata negli ultimi cinquant'anni?" o "L'omosessualità è una malattia?, o "Le religioni hanno ucciso più persone del nazismo?" (le risposte le conoscete, vero?). Alla fine del medesimo articolo lo stesso Pinker riconosceva però come nella stessa scienza, od in altri contesti razionali, si può scegliere per l'ignoranza, si può decidere di non farsi rivelare un segreto temendo minacce, o rifiutare una domanda incriminante, o decidere di non sapere a chi è stato somministrato il placebo ed a chi il medicinale da testare. Non credo però che, per lo meno per certe "domande pericolose", questo sia il corretto approccio. Non c'è sempre bisogno di scomodare il tabù basta ripensare alcune di queste domande -e le possibili risposte che temiamo- soprattutto quelle che coinvolgono concetti umani, troppo umani, quali concetti morali, antropologici, che hanno a che fare con la nostra vita.
A questo punto, disinteressato a quanto avviene domenica qui in patria, non mi resta che sperare che il prossimo presidente Usa sia un uomo Apple, la mela morsicata alla conquista dell'america, o almeno della nomination democratica. Visto che Steve è impegnato a farci sognare fra iphone & co, ci accontentiamo di un premio Nobel, per di più ecologista: Go Al*, e ricorda, think different
UPDATE del 13 ottobre: ora la pagina di Apple.com è dedicata proprio ad Al
Corpo di Mille Balene! Il tracker torrent -per intenderci, uno dei siti grazie a cui si scarica dalla rete- The Pirate Bay* è in cerca di un'isoletta indipendente e sovrana come base per le sue scorribande, una micronazione dove far risiedere i server informatici al riparo della varie polizie mondiali che li hanno già costretti a trasferirsi in Svezia.
Sabato Liberazione manda in edicola Walter Ego, gli anni del principato romano, pamphlet in cui ex collaboratori e compagni politici analizzano criticamente gli ultimi anni romani di sua Veltron(n)ezza. Certo che per promuoverlo il nemico storico Piero Sansonetti -il direttore dei rifondaroli- ricorra a il Giornale di Berlusconi fa un po' venire i brividi. Hanno voluto pescare soldi e consensi solleticando la pancia dell'elettorato di destra, pronto a sputacchiare su qualunque cosa venga da sinistra, gli stessi che poi per anni hanno esaltato Bertinotti per la sua coerenza, ovvero il vecchio favore fattogli. Veramente la sinistra e Rifondazione sono ridotte molto male se ricorrono a questi mezzucci per di più cercando sponde.
Uno (io) pensa, con ingenua bontà, che se un grande giornalista italiano di sinistra e dei giornali della sinistra -L'Espresso ma anche Repubblica fra gli altri- si metta verso i 70 a scriver libri sulla resistenza italiana mostrandone esclusivamente i lati oscuri -ché oramai siamo grandi e possiamo dire che un dark side of CLN c'è pure stato-, non stia solo facendo brutalmente i conti col proprio passato, coi propri sensi di colpa seppur di non-partecipante (era piccolino il gran giornalista, del 1935, anche se una staffetta non la si negava a nessuno all'epoca) e di uomo di moderata sinistra poi (che va di moda gettar fango e libri sulle proprie origini), insomma uno pensa che, nonostante l'acrimonia e la violenza efferata degli attacchi, ci sia anche un tentativo di cronaca giornalistica, un abbozzo di processo storiografico seppur mooolto contestabile, magari una provocazione, insomma che ci sia qualcosa, qualunque cosa oltre un debordante emergere di una virulenta indigestione reazionaria, che si sa che con l'età presenta spesso il conto, e conseguente remunerativo passaggio a destra.«I Circoli della Libertà stanno dando un contributo assolutamente positivo al rinnovamento della politica italiana, visto che i partiti da soli non sono in grado di risolvere i problemi»ed altri elogi connessi. Ed allora uno (io) lo viene a sapere da qualcuno più disincantato e c'ha proprio la nausea, quella vera, de panza.
Il manifesto, in funzione anti-PD e relativo pantheon, lancia L'Album di Famiglia, una raccolta di 220 figurine per ripercorrere la storia della sinistra italiana e mondiale; ci saranno proprio tutti, buoni e cattivi, da Marx a Gobetti, da Stalin a Pol Pot, passando per Veltroni (?), Occhetto & Co, come scrive repubblica. Da comunisti onesti quali sono, promettono dal manifesto che non ci saranno introvabili o figurine più rare di altre, tutti i protagonisti verranno stampati in egual copia, il costo è di 90 centesimi a pacchetto per cinque figurine.