03 marzo 2006

900 baricchi e un tè

Per una congiunzione astrale (e oppure ma, non ricordo) sono or ora di ritorno da una sala da tè in centro, qui a Roma, in cui il giovedì si svolgono serate dove il palato viene accarezzato da una buona tazza di tè fumante (fra le centinaia, ma che dico, decine disponibili), l'olfatto dagli aromi e dai profumi delle miscele e l'udito è allietato da racconti e letture, per lasciarsi catturare dal fascino della narrazione... questa sera è stata la volta di Novecento, del già citato Alessandro Baricco.
La storia, che nasce come monologo teatrale, è raccontata dalla voce di Filomena Iavarone. Per chi fosse interessato alla combinazione sapore-odori-suoni (anche la vista non è del tutto trascurata), la sala da tè chiama Namastèy e si trova in zona Campo de' Fiori. Per concludere ecco come viene descritta l'esperienza della degustazione di un tè che non troverete negli scaffali dei supermercati:

La prima tazza rinfresca le labbra e la gola, la seconda eleva lo spirito dalla tristezza, la terza scende nelle tue viscere e ti fa capire la limitatezza della tua memoria, la quarta ti fa intravedere la luce e fa evaporare attraverso i pori della pelle tutte le pesantezze della vita, la quinta rilassa i muscoli e scioglie la pesantezza delle ossa, la sesta ti eleva dal dolore e ti avvicina agli immortali, la settima...


Anche se conoscevo già il negozio, ho trovato l'esperienza molto soddisfacente, sono uscito appagato di una serata in cui tutti i miei sensi erano stati piacevolmente stimolati. Insomma per un'ora e mezza mi sono riavvicinato alla sfaccettata realtà delle cose. Infatti, che meta hanno le tazze di tè se non la realtà?

7 commenti:

Jonny ha detto...

perdona la mia curiosità, ma almeno "la settima" tazza ti fa andare a pisciare?

Jonny ha detto...

Ad ogni modo, mi ha fatto piacere leggere il tuo mini racconto. Infatti, tra i tanti me, oltre a quello poco raffinato, ce ne è uno che ha una gran passione per il the e le sale da the, soprattutto se poco illuminate, fumose e piene di persone ed oggetti interessanti per la mia psiche aperta alle suggestioni. Infatti a differenza di quello che molti credono, il "me" del mio avatar non tiene tra le mani un boccale di birra, ma un grosso bicchierone con dentro l'equivalente di ben sette tazze di the. Ma tu stasera lo stroncheresti baricco? Oppure abbiamo scoperto che va servito col the?

boliboop ha detto...

eddai, non essere prosaico... eppoi non è che ti servono 7 o più tazze, ti danno una piccola teiera cui cui riempire circa 3 volte la tua tazza, e non sei mica costretto ad arrivare a far esplodere la tua vescica! Eppoi (2) servono anche una fetta di dolce, che quindi limita la diuresi......
vabbè, speravo in ben altre curiosità... :P

boliboop ha detto...

namestey è, a mio avviso, praticamente identica all'ideale che hai descritto e che condivido... e pensa che non mi hanno neppure pagato per fare tutti 'sti complimenti (devo rivedere la mia politica di marketing...).
Per quanto riguarda il tuo avatar... lo sapevo già, ho fatto un esame spettroscopico proprio l'altro ieri, da cui risultavano forti concentrazioni di teina e teobromina... indipercuiposcia!
Baricco: stasera non lo stroncherei, anche perché, secondo me 900 è instroncabile, specie se sorseggiato con un tè verde alla pera e rosa... Forse qualcos'altro, tipo "Questa storia", lo è, non saprei, magari un sencha....

Jonny ha detto...

ok allora è deciso: gli avatar dei nostri avatar (cioè noi) si incontreranno per la prima volta al namestey. Speriamo di beccare la serata majakovskij.

Francesco ha detto...

baricco e tè, fumante, taumaturgico, tantrico e spirituale: beh, credo sia la combinazione perfetta.

sì, baricco è come una tazza di tè che alla settima...

Anonimo ha detto...
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